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domenica 18 dicembre 2016

Accettare il naufragio


C'era un barcone nel Po dove da un tempo che per me rasentava il sempre si facevano feste di Laurea ed affini, ed era sempre là, tutte le volte che passavo su quel tratto del Valentino. Erano perlomeno quindici vent'anni.
Ad un certo punto, poi, era spuntato anche uno stendardo con su scritto "Buona giornata anche a te!", che mi era diventato simpatico, e lo leggevo tutte le volte che ci passavo correndo, tanto per ricordarlo bene.
Un giorno, però, è arrivata una piena del fiume, con pioggia e vento, e la bufera ha travolto la barca nel turbinio, tormentandola e sbattendola con violenza.
Alla fine si è inclinata fino ad affondare.

E uno dice, cavolo, ma no, ma sono anni anni e anni che la barca c'è, e soprattutto se uno è quello che in tutto quel tempo l'ha allestita, curata, addobbata con messaggi simpatici per chi la circonda, si incavola, dice ma no, non è possibile, non si può distruggere tutto questo ben di dio con una botta di acqua e vento improvvisa.
Non è giusto.

E allora avrebbe potuto cercare di dirlo, all'acqua e al vento, che non era giusto.
Avrebbe potuto mettersi lì davanti alla bufera e dirle fermati, qui ci ho messo troppa dedizione negli anni, voglio troppo bene a questa barca, soffro troppo se mi va giù l'amato teatro di feste e cure.
Avrebbe potuto chiedere al suo dio di fare come con Mosè, perlomeno di mettere una barriera protettiva tutt'intorno e graziarla, ma il dio a cui avrebbe potuto chiederlo, ammesso e non concesso che esista, sarebbe stato lo stesso che avrebbe mandato giù dal cielo e sulla terra e sulle acque tutta quella bufera, e lo stesso che al contempo avrebbe animato il suo desiderio di conservazione a tutti i costi di ciò che era, insomma un dio che, essendo in tutto, è come un dio che non è in nulla, un dio che non è, perché si autocontraddice e autoazzera in tutte le sue onnipresenti e onnipotenti manifestazioni.

E allora basta.
Uno non fa nulla.
Guarda il barcone naufragato.
Si dice che in fin dei conti, perfino il Titanic è andato giù contro ogni volere e dopo ogni cura.
Lo lascia lì.
Vivrà senza la barca.

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