LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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martedì 13 settembre 2016

Morte lenta e polverizzata


La gente è fragile.
A volte se ne rompe un pezzo. Allora mette uno scotch. 
Poi se ne rompe un altro, allora mette un altro scotch. 
Poi si rompe in tanti pezzi insieme, allora si infila una grande calza di nylon tutt'intorno, si arrotola nello scotch o nella pellicola tipo bagaglio all'aeroporto. 
Dopo che si è rotta inizia ad aver paura di rirompersi, anche se ha già tutto l'ambaradan di nylon e pellicola intorno ad attutire. Allora si mette su uno spesso calco a cera persa colandoci poi una fusione di bronzo, che ne delimiti i contorni e guai a lei se ingrassa un po' se no l'involucro esplode. 
Il punto è che se il guscio protegge chi è dentro da ciò che è fuori, protegge anche ciò che è fuori da chi è dentro. Diventa un casino entrare in contatto con la realtà fuori e la protezione è per tutto ciò che arriva, sia il bello sia il brutto. 
Per scalfire tutto sto popo' di involucro è necessario che arrivi o qualcosa di bellissimo o qualcosa di bruttissimo. Solitamente le due cose finiscono con il coincidere, a lungo andare. 
E così, se arriva un bellissimo così magnifico da riuscire a pervadere un infagottato colossale, lui si sentirà brillare intensamente nonostante nylon scotch e bronzo e non gli sembrerà vero, ma si sa che il bellissimo facilmente e rapidamente diventa bruttissimo. Quindi, che ci sia il bellissimo prima o che ci sia subito il bruttissimo, la conclusione verte quasi sempre al bruttissimo, che penetra l'involucro con una forza milluplicata rispetto al terremoto di Amatrice. Uno si sbriciolerà in mille pezzi, manco gli fosse esplosa una bomba al Napalm nella corazza. 
Ma avrà intorno il nylon, la pellicola, il bronzo. 
I pezzettini minuscoli rimarranno tutti lì attaccati insieme. 
Da fuori si vedrà sempre il solito involucro di bronzo. 
Ora, però, uno metterà anche la pellicola rifrangicose bellissime o bruttissime. 
Se ne starà lì a morire lentamente rifrangendo tutto quello che gli rimbalza addosso. 
Del resto, è da quando si nasce che si muore lentamente. 
A volte più, 
a volte meno.
La volta dell'esplosione al Napalm più.

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