LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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lunedì 7 novembre 2022

L'assassinio della lingua italiana

Di solito vi parlo di uno, uno che può essere me, o voi. Invece oggi parlo proprio di me. Di cose che mi sono successe. 
Sono una prof, insegno una materia di quelle per cui si ha la tacita licenza di sbagliare la sintassi e la grammatica. Capita però che, a me, sintassi e grammatica facciano un effetto strano. Da sempre, riconoscere un complemento di specificazione, uno di termine, scoprire un mio tipico errore di grammatica o un piemontesismo che uso in modo improprio e correggerli mi dà una vertigine che manco l'Oil tower. Una frase scritta bene che crei un'immagine nitida di un'emozione o di una situazione mi fa un effetto quasi orgasmico. Insomma, il linguaggio mi piace proprio, in modo entusiastico. 

Nell'ultimo mese sono entrata in contatto, seduta in un pubblico ascoltante, con almeno due docenti di lettere di Liceo. Di quelli che non hanno la licenza di sbagliare le frasi. Ammirata a priori, mi sono seduta e li ho ascoltati parlare sia di contenuti, sia di questioni relative a come i giovani liceali recepiscano la lingua italiana e a come reagiscano spesso male alle lezioni sulla lingua volgare o sul latino. Ebbene, dopo circa 15 minuti di attento ascolto, io, maniaca della grammatica, umanisticosapiosessuale, stavo per crollare dalla sedia direttamente al suolo, sprofondata in un sonno in cui nemmeno un pacchetto intero di Novanight mi avrebbe spedita così rapidamente. Eppure, la lingua usata era italiano, mica latino o volgare, e usciva dalla bocca di prof, quelli che stanno con i giovani, i giovani che dovrebbero appassionarsi alle lettere, invece di mandarsi messaggini da semianalfabeti pieni di errori e smiley. Strano, che non si appassionino...molto strano. Decisamente, una generazione degenere. 

La lingua, bisogna ricordarlo a qualcuno, è emozione, divertimento, gioco, scambio. Non un fiume di ridondanti parole a senso unico, che si arrotolano su sé stesse, per approdare nel nulla cosmico dell'autocompiacimento intellettual-nombrilista, o nell'espressione di un concetto ogni mezz'ora. Il linguaggio, qualsiasi linguaggio, è scambio e confronto. Richiede un controllo sul feed-back. 
Spero di essere incappata in casi strani, isolati. 
Per me, quella con le lettere, non può che essere una storia seria divertente, perché, senza divertimento e coinvolgimento, non si va da nessuna parte.
Anzi, si va, si va nella noia totale e nel disgusto per un strumento che racchiude in sé tutte le possibilità del mondo, se si impara ad utilizzarlo senza odiarlo. 

E concluderei con: 🙆🙊🙉🙈👂👄👄👄👄👄👄👄👄👊👾

E riconcluderei, tanto per accapponarmi un po' la pelle, con:




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