Noi persone medie occidentali abbiamo vissuto per una settantina d'anni con una sensazione di immortalità ottantennale.
Ci voleva una pandemia a far avvertire a tutti, non solo a malati incidentati suicidari inguerrati, le oscillazioni del proprio corpo, attaccato a un filo per la testa, i piedi a penzoloni nel vuoto stagno e imperturbabile del nulla.
Adesso sì che la sentiamo, la trazione che ci tira il cranio e ci stiracchia il collo.
Adesso la sentiamo, la forza di gravità che ci stacca le vertebre una a una e ci fa sentire i piedi pesanti, attirati dalla voragine dell'insicurezza in cui in realtà campiamo da sempre.
E allora, prima che Atropo arrivi con un bel paio di forbicione e zacchete, ci lasci precipitare fuori dalla vita, cerchiamo di goderci il tempo che resta.
Nessun commento:
Posta un commento