LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 22 aprile 2020

La spesa on line ai tempi del Covid-19


Ok, mi sono convinta.
Dopo la terribile esperienza della spesa dal vivo, mi sono data a quella on line.

La maggior parte è stata impossibile prima ancora di iniziare.
Anzi, fosse vero: è stata impossibile dopo aver iniziato e quasi ultimato.

Finalmente 15 giorni fa ho trovato che alla Coop Drive c'era una finestra disponibile per ieri, 21 aprile. Che fortuna! Ho predisposto una lista plurifamigliare, ho inviato e ieri mi sono avviata guidando sul posto. Il tutto non prima di aver avuto conferma della spesa e notizia della mancanza di un 15% della merce (del tipo che compri tutto per la pizza e poi non c'è la farina, o tutto per la torta e poi non c'è il lievito, quelle cose che non ostacolano per nulla l'utilizzo del resto della spesa).
All'arrivo, mi sono collocata in una specie di garage con parcheggi e automazione massima. Non male, ho pensato. Peccato che quasi tutti i prodotti fossero stati sostituiti con altri. Ad esempio l'amaro Averna special edition con due bicchieri era diventato un amaro normale ma allo stesso prezzo dello special. Poi avevo acquistato degli yogurt dietetici, che risultavano esserci e che quindi avevo pagato. Probabilmente i dipendenti avevano pensato di agevolarmi eliminando tutte le calorie, incluse quelle della confezione.

Insomma, arrivata a casa, dopo quindici giorni di attesa, mi sono resa conto di dover far subito un'altra spesa.
Vagamente sfiduciata dalla Coop, mi sono rivolta al Carrefour.
Sono entrata sul sito che di solito aveva una specie di coda virtuale, e invece zero coda. In pochissimo tempo mi sono ritrovata ad avere la spesa pronta e a dover scegliere l'intervallo orario del ritiro, immaginando di poter provvedere a maggio. E invece, grande sorpresa, il giorno dopo. Oggi mi sono avviata, armata di zaino da montagna, verso il Carrefour più vicino. Mi sembrava di fare una spedizione verso qualche vetta, solo che lo spostamento in metri era orizzontale e non verticale. Comunque un 3.500 di tutto rispetto in questo periodo di vincoli di 200 m. Arrivata in loco, c'era un serpentone di coda che sembrava di essere sulle piste da sci, rimanendo in tema montanaro, un giorno in cui ci fosse un unico impianto non chiuso. Ho chiesto informazioni alle guardie, che mi hanno fatta entrare da un'altra porta, davanti alle occhiate di odio di tutti gli incolonnati.
La signorina al desk mi ha detto: "Beh, se ha dimenticato qualcosa, vada pure a farsi un giro e prenda quello che manca". "Ma senza fare la coda?" ho chiesto. "Sì, certo, lei la coda l'ha già fatta on line!" Non mi pareva vero. In barba alle circa cinquanta persone fuori, in cinque minuti mi aggiravo per i lineari. Arrivata alle casse con la mia merce in più, sono stata scortata da un'altra commessa fino a una cassa, bypassando un'altra serie di meandri di persone incolonnate che esclamavano coloriti apprezzamenti per la mia persona, manco mi fossi messa a fare jogging al supermercato dando baci in bocca a caso alla gente con la mascherina correttissimamente messa in testa sotto gli occhiali da sole o sotto il mento.
Conclusione, nel giro di dieci minuti uscivo dal supermercato davanti agli occhi attoniti degli incodati, accompagnata da un mare di insulti.

Che dire? Spero che nessuno di voi legga questo post, o si fermi alla parte sulla Coop drive o anche a "convinta" (cosa piuttosto realistica).

Che così continuerò a passare davanti a tutti, voi inclusi.

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