Oggi è una giornata troppo grigia.
Iniziata con un vecchietto incartapecorito con tanto di cappello su una Punto che, in arrivo a 30 km/h sullo stradone, ha iniziato a strombazzarmi furiosamente in quanto gli attraversavo la strada all'incirca 800 m di distanza, per poi mandarmi a quel paese con un ampio gesto del braccio, per quanto consentito dall'abitacolo.
Dato l'esordio, direi che posso azzardarmi a incollare qui sotto una mia poesia scritta in un giorno più plumbeo di questo.
Il titolo è: IDI
Toccami
Sono pelle liscia
Pelle fredda di cadavere
Annusami
Sono profumo inebriante
Profumo di benzina
Che ti brucia i polmoni
Guardami
Sono luce del sole
Che ti abbaglia ed acceca
Ascoltami
Sono canto di sirena
Ultrasuono che ti assorda
Assaggiami
Sono nettare d’uva
Rosso sangue
Sgorgante da taglio vivo
Prendimi
Mondo
Remoto
OffuscatoIgnoto
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Faccio presente che questa poesia comparirà in un libro edito da Penna d'autore (non ricordo il titolo) in quanto ha ricevuto menzione d'onore (traduzione niente soldi ma fama imperitura --- oeuuu....---)
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