LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

domenica 20 maggio 2018

Spazi concentrici e pezzanti della paura


Tempo fa ho parlato di spazio della paura e spazio della paura della paura.
C'era questa stratificazione di paure, concentriche tra loro.

Alcune erano realistiche, del tipo che se vedo un TIR sparato alla sua velocità massima degli 80 all'ora arrivarmi addosso è giusto che mi spaventi, e cerchi di rifugiarmi dove non rischio di finire asfaltato al suolo con il marchio degli pneumatici del TIR impressi sul mio corpo esanime.

Altre erano create dalla mente.
Le avevo chiamate paura della paura.
E paura della paura della paura.
E avanti così.
Insomma, il pericolo incombente non c'è, ma potrebbe esserci, in un altro momento, o in un altrove, o o lì ma nascosto ai propri occhi.
Insomma, c'è sempre un motivo per aggiungere strati di paura intorno a strati di paura, finché non ci si ritrova imbozzolati come un baco da seta, con la differenza che il baco prima o poi si spezza ed esce la farfalla, mentre dal bozzolo della paura non può uscire niente e nessuno, nemmeno la farfalla del silenzio degli innocenti. E se ci si vuole liberare tocca sbozzolarsi srotolandosi lentamente, o perlomeno essersi premuniti con una motosega prima di essersi avviluppati nel primo strato.

Poi, a volte, uno è lì che tutto va bene, benissimo, tipo quando c'è l'amore, come se ci fosse una giornata di tempo sclent e lusent, e all'improvviso scende giù un temporale di paura che viene dai cumulonembi personali, stoccati in un alto magazzino mentale. Sono quelle gocce temporalesche così grosse e provenienti da nuvole così atavicamente lontane che senti solo dei PACC PACC fortissimi: ti guardi intorno e c'è già un mondo pezzato, e poi, velocissimo, diventa tutto color paura, dello sclent e lusent non rimane nulla, perché lo sclent e lusent è proprio l'opposto delle gocciolone pezzanti e impazzanti.

Il tempo bello è l'opposto del tempo brutto, non è che le due cose possano coesistere.

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