LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 20 ottobre 2017

Mettiamo i puntini tra le mail


C'è una particolarità delle mail di gmail, cioè che non riconosce i puntini.
Il che fa sì che se ne possano distribuire a profusione nella parte che precede la @, o non metterne nessuno, e la casella di posta elettronica è sempre la stessa.
Per intenderci, se la vostra email è qfwfq@gmail.com, potete anche dire che è q......f......w.f...........q@gmail.com o q..f..w.f.......q@gmail.com o anche  q...................................f.................................w.f...........q.................@gmail.com.

Tutto ciò sembrerebbe un giochino abbastanza superfluo, senza contare che si potrebbe considerare che limiti il numero di account creabili con nomi uguali di persone diverse.

Dopo lunghe riflessioni in merito, mi ero detta che l'utilità di ciò fosse quella di far sì che, se, appuntandosi l'indirizzo di qualcuno, si fossero sbagliati i puntini, la mail sarebbe comunque arrivata.

Ma come mai Google sarebbe così magnanimo, e rinuncerebbe ad avere infinite caselle di posta elettronica per le innumerevoli persone chiamate Qfwf senza cognome sparse per il mondo che avrebbero come unica valvola di salvezza l'introduzione di puntini in mezzo alla lettere?

Poi ho capito: la verità è che Google ha pensato agli infingardi che, quando si chiede loro di iscriversi a newsletter di cui non frega loro un tubo, quando c'è una persona fisica di fronte a loro che porge un foglio dicendo "Su, dai, iscriviti alla newsletter degli amanti dei serpenti tropicali/vini brasiliani/meditazioni tibetane/pasticcini pugliesi/...", cercano di barare ma non troppo.
Storpiare proprio la mail sarebbe davvero da stronzi, ma aggiungere un puntino tra nome e cognome è una svista a cui si può credere anche in prima persona se ce la si racconta bene.
Torneranno a casa tutti orgogliosi di essere scampati al pericolo di intasamento casella.
Quando saranno ancora sullo zerbino, suonerà il cellulare.
Guarderanno per riflesso condizionato.
E vedranno una mail: "Grazie per esserti iscritto alla nostra newsletter".
Saranno disorientati.
Io, invece, no.
Io metto gli underscore.

Nessun commento:

Posta un commento