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domenica 14 maggio 2017

Foga non competitiva autoidratante autovitaminizzante


Passo in bici verso le 13 in mezzo a Torino.

Oggi è stata la giornata della Stratorino.

C'erano due percorsi, uno da 5 e uno da 10 km:
Attraverso una piazza Vittorio zeppa di bottigliette scricchiolanti sotto le ruote delle macchine, che avanzano immerse in uno strato di PET di circa 30 cm.
Nell'aria si diffonde un profumo di arancia, proveniente da montagne di spicchi smangiucchiati che danno quel tocco di arancione che non guasta mai alla Mole di macerie ammatassata.

Ora, mi chiedo io, è mai possibile che per fare 5 o 10 km di corsa su un percorso totalmente in piano, tutti i corridori necessitino di idratarsi e vitaminaCizzarsi  a ogni curva, lanciando la bottiglietta e la buccia d'arancia per aria, onde non appesantire la corsa Non competitiva verso il traguardo?

Mettersi la buccia in tasca e tenere la bottiglietta in mano, oppure bere prima e dopo la sforzo atroce di mezz'ora o un'ora non può essere previsto?

Quando si fa una corsa non competitiva è proprio necessario ridurre la città a un immondezzaio, tanto per spendere un po' di soldi pubblici nella pulizia?

Bisogna stare attenti a come si spende: le risorse vanno mantenute per incentivare il veganesimo in città!

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