LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 8 luglio 2016

Galateo in piscina


Quando uno va in piscina, già sa che gli toccherà andare avanti e indietro in una vasca piastrellata senza fantasia contenente acqua aromatizzata al cloro e lunga al massimo 50 m.
Già sottoporsi a questa tortura è umanamente provante.
E' necessaria una dose massiccia di testa tra le nuvole, peraltro ostacolata dalla necessità di contare le vasche.

Il potenziale problema in più è la presenza degli altri, come spesso accade anche fuori dalla piscina.
Gli altri, con il loro esserci, rendono necessaria un'interazione.
Più gli altri aumentano, più cresce questa necessità.
Finché si è uno per corsia, infatti, si può ignorare.
Purtroppo a volte ciò non è possibile.
Si arriva in vasca e non si discerne quasi l'acqua sotto i corpi.
Si deve scegliere in che corsia andare. Il limite stabilito da un galateo di dubbia provenienza trovato in internet dice massimo dodici persone per ognuna. Piuttosto che nuotare con dodici mi riempio la vasca da bagno e faccio rana lì dentro. O cerco una bealera nei dintorni. O mi faccio una sbracciata nel Po, davanti ai Murazzi. O magari poggio la pancia su una sedia con le ruotine e faccio vasche nel corridoio di casa, che fa particolarmente bene agli addominali e ai dorsali.
C'è anche un galateo dell'Arena, che sembra di meno dubbia provenienza e dà consigli magnifici per nuotare in tutta serenità.

Il problema è che, essendo in Italia, queste regole non sono molto seguite.

E poi, anche quando c'è una sola persona per corsia, diventa difficile scegliere bene.
Se c'è qualche vecchio incartapecorito si potrebbe pensare che vada piano e non rompa tanto le scatole. Ci si immerge fiduciosi lì, per poi scoprire che ad ogni incrocio si prende una sciabolata sul corpo inflitta dalla pelle delle sue dita ormai indurita tipo quella del montone messa ad asciugare al sole. La differenza è che quella di vecchio è contundente anche da bagnata. E poi, si sa, i vecchi hanno le giunture incordate, e per fare una bracciata occupano una corsia e mezza con l'estensione massima del braccio a novanta gradi dal corpo.
Se si va in una vasca con una gentil donzella avrà quasi sicuramente delle unghie che manco Edward mani di forbice, con un potere affettante altamente fastidioso e potentemente doloroso.
Conviene cercare giovani maschi aitanti dalla pelle liscia e dalle unghie cortissime, magari anche fisicati tanto per rifarsi gli occhi in alternativa alla vista sulle piastrelle da cesso pubblico. Il problema è che costoro nuotano anche veloci, e tu, se sei una donna lenta, ai loro occhi sarai l'intralcio supremo.

Dal nervoso ti verrà una serie di crampi alle dita dei piedi da non poter più nuotare.

Uscirai dall'acqua in uno stato di totale devastazione psicofisica, e la reazione con il calore del luglio cittadino ti farà diventare una specie cotechino ambulante, con pelle chiazzata e paonazza.

Ma si sa, fare attività sportiva nel circoscritto è sempre limitante.
Meglio andare al mare.
Lì sì che si sta bene.

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