LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 11 marzo 2016

Vademecum: come non dare il tuo numero di telefono mantenendo un certo stile


Quando capita che qualcuno ti chieda il numero di telefono personale e tu non voglia assolutamente concederglielo, potrebbe essere brutto rispondere con un: "Manco per idea".
Il concetto, però, è quello.

Se ti viene chiesto in ambito lavorativo è semplice:

  • "Ecco il mio numero di telefono lavorativo". Se lo hai veramente, puoi dare quello reale. Se non lo hai, te ne inventi uno. Rivedendo l'individuo potrai dirgli di essere stato licenziato in tronco, con ritiro immediato del telefono aziendale e distruzione in acido della sim. Se vedi il personaggio proprio per lavoro, puoi sempre dire di essere stato retrocesso e punito con eliminazione del cellulare aziendale, invece che licenziato, cosa che ha innegabilmente un ottimo effetto su clienti del proprio portafoglio. 
  • "Chiami al centralino e chieda di me". E' un'ottima modalità di evitamento senza apparente evitamento. Serve la fase B della corruzione del centralinista generalmente cieco con fornitura vitalizia di crocchette per il suo cane guida. 
Se ti viene chiesto in ambito non lavorativo, solitamente si tratta o di una persona del tuo sesso che ti trova simpatico e che a te devasta di banalità, o di una dell'altro sesso che ci prova senza speranza e che se avesse il tuo numero potrebbe rischiare di diventare uno stalker. 
  • "Non ricordo il mio numero di telefono a memoria". Ottima scusa se si è in ambito decellularizzato, cosa che capita ormai quasi a nessuno. Se stai facendo jogging curati di non avere il cellulare nel taschino da braccio con Runtastic che ogni km ti aggiorna vocalmente sulle tue performance. 
  • "Eccolo: 347/6547604". Il numero in questione potrà essere di varia origine. 
    • La prima, invenzione pura. Il problema è che magari si becca il numero di qualcuno che esiste veramente, stalkerizzandolo involontariamente. 
    • Per evitare ciò, si può ricorrere (seconda origine) a un vero numero di telefono per i rompiballe. Non so più se c'è ancora l'opzione "ricaricami" o se è un ricordo vintage, ma è bellissimo far parlare qualcuno di banale o noioso con la superficie del tavolo mentre lui spende e tu guadagni. Ideale per ammiratori logorroici poco attenti alle risposte dell'interlocutore. Il numero sarà abbinato a un nome di fantasia che userai solo per i rompiballe. Si creerà un interessante sdoppiamento, da cui fuoriuscirà una parte di te con cui potrai confrontarti in momenti dubbiosi chiedendo consigli. Potrete anche telefonarvi. 
    • Il numero potrebbe essere quello di qualche altro rompiballe che conosci, e che, a sua volta, ti ha chiesto il telefono e a cui avrai dato/darai quello dell'attuale interlocutore, in modo che, comunicando tra di loro, illusi entrambi di parlare con te, i due si ammorbino talmente da elidersi a vicenda, secondo la regola matematica dei due meno che si annullano. 
  • "Eccolo: 347/4556786", quando il tuo numero è 347/5556786. Anche in questo caso, si tratta sempre di falso, rientrante potenzialmente nelle casistiche suddette, ma facilmente ritrattabile in caso di cambio idea, con allegata accusa di scarsa attenzione o ricettività da parte dell'interlocutore. Ideale in casi di dubbia rottura di scatole e alta probabilità di incontro successivo. 
E' sempre bene tenere a mente tutte le strategie possibili, perché, quando l'increscioso evento si verifica realmente, è spesso questione di secondi. Rischi di farti cogliere alla sprovvista, e, per riflesso incondizionato, rispondere davvero il tuo numero di telefono, quello reale, quello dello smartphone che tieni sempre acceso aspettando chiamate che non riceverai mai, perché il tuo numero sarà perennemente occupato dall'ormai sicuro stalker. 
A quel punto non ci sarà che una soluzione. 
Buttare il telefono nella monnezza.
E' ancora vivo. 
Davvero.

2 commenti:

  1. Al lettore pare che lo stile in fondo si ritrovi tutto nell' 'invezione pura'. Il vademecum offrirebbe quindi un ventaglio di rappresentazioni possibili, che tuttavia solo una certa prontezza attoriale potrebbe rendere efficaci.
    L'invenzione estemporanea di un numero di telefon,o invece che dare sicurezza, potrebbe sfociare – a parte la verosimigliante esistenza dello stesso con grave o anche nessun pregiudizio una volta risolto l'equivoco – nell'errore. Una emozione, seppure negativa, può spazzare con una istantanea folata, casualmente o causalmente, un numerino. E la memoria automatica fa il resto; invece di variare una sola cifra, ecco.... il numero è quello giusto. Suicidio involontario, per evitare il quale si necessita di consumata esperienza.
    La soluzione più esilarante è lo 'sdoppiamento'; la più bella delle rappresentazioni. Lasciarsi aperte le possibilità di mille variazioni di se stessi. Per 'invenzione pura'. E non esclusivamente perchè si rientra in categorie sdoppiate per essenza.
    Si sarà compreso che il lettore è in fondo d'accordo con chi scrisse di preferire la letteratura al riparo offerto dai numeri. Una fantasia che non quadra mai.
    Ah ...e anche la vita. Che tende a non quadrare.
    E forse dopo lo scambio del giusto numero (non sarebbe male anche un vademecum per ottenere con un certo stile contegnoso il numero desiderato con sognante desiderio) ...bè..... buttare via il telefono....

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  2. Per poter deliberatamente colloquiare con tutte le sfaccettature di se stessi si potrebbero prendere sette-otto sim e metterle in altrettanti cellulari (quelli di plastica del supermercato da 35 € per non dilapidarsi), tutti con l'opzione ricaricami, per poi chiamarsi in tutte le combinazioni possibili. Se poi ci si stufa di una sfaccettatura, si butta via quel telefono, anche se incombe sempre il riciclo del pattume...

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