LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 7 marzo 2016

Girare - e rigirare


Il negoziante gira e rigira il cellulare con la microsim incastrata dentro.
N (negoziante): "Ma come diavolo ha fatto a inserire la microsim così"
A (acquirente): "Eh, mi sono detto che la microsim, se c'era, avesse un ruolo"
N: "Sì, ma perché mai non provare a inserirla con il suo alloggiamento? Non crede che anche l'alloggiamento, essendoci, potesse avere un ruolo?"
Il negoziante campeggia impettito nella sua tuta del Toro, davanti a un collage di cornici con dentro cartoline scudetti immagini granata, un sorriso sicuro della sua competenza totale stampato in faccia.
A: "Sì, anche questo è vero..." - gira e rigira pure lui la scatola vuota del telefono.
N: "Ha provato a tirare fuori in qualche modo la microsim dopo averla incastrata?"
A: "No" - un no falsissimo.
N (guarda con gli occhi stretti dentro la fessura): "Ma scusi, fin qui vedo decine di persone che l'hanno preceduta, ma lei supera ogni immaginazione...come le è saltato di inserire la microsim in orizzontale? Mi diventa unico nel suo genere! Girare la sim...ma come le viene in mente..."
Ormai l'acquirente non sa più dove guardare, né che dire. Gira e rigira la scatolina riconoscendo di essere una catastrofe informatica. Farà uno di quei lavori astratti, tipo ricercatore in antropologia, o professore, magari di qualche materia astrattissima, di quelle che non servono a nulla, manco a mettere una sim in un cellulare. Eppure ha mani ruvide. Forse è un contadino. Per coltivare la terra non serve sapere come alloggiare una sim.
N: "Guardi, le costerà 25 €, questo scherzo. E impari che le cose, quando vanno girate, devono essere girate con un senso, con un obiettivo diverso dal fare danni o non ottenere nulla!"
Si gira verso il calendario da tavolo del motomondiale, guarda la data e dice che il telefono sarà pronto la sera stessa. "Ehi, ma oggi è la festa della donna...8 marzo...per fortuna che ho preso un mazzo di fiori a mia moglie".
A (ripreso un po' di coraggio di parlare): "Guardi che oggi è il 7, la festa della donna è domani."
N, puntando il dito sul numero e sul giorno: "Ma no, guardi, l'8 è oggi, lunedì".
A (con un sorrisetto più da prof dedito al lavaggio piatti con detersivi altamente corrosivi che da contadino): "Sì, ma siamo a marzo, mica a febbraio...l'8 marzo è la festa della donna ed è martedì, l'8 febbraio era la festa di nulla ed era lunedì".
N: "Ah, cavolo, è vero".

Prende il calendario e lo gira di 180 gradi.
Il che fa sì che rimanga sul mese di febbraio, ma con una foto grande del motomondiale anziché con i giorni.
N: "A posto."

Facile predicare bene.

Ancor di più razzolare male.

2 commenti:

  1. Certo che l’ignoranza informatica di questo A sarebbe piuttosto irritante se non generasse questa disputa divertente !
    Una disputa che - tempo permettendo – avrebbe davvero rischiato di evolversi verso contenuti astratti. Ma il tempo non l’ha permesso. E per vie tortuose il tempo è diventato argomento finale della stessa disputa (dal sapore medievale, come due monaci erranti si fossero incontrati per caso!).
    N fa la parte del dogmatico matematico sicuro della scienza (tifo granata a parte) ; A- invece- è falso, tanto da sembrare vero (un po’ per autodifesa strenua), consapevole, sardonico (secondo me ha pensato per ripicca che i fiori che N ha comprato per la sua donna sarebbero marciti fino all’indomani, sperando che da idéal divenissero spleen )….
    Con un colpo di spugna N ha infine rigirato il tempo, mettendo in scacco A, che magari il tempo se lo rigira ancora in testa come la sim nel suo alloggiamento…
    Una disputa tra un dogmatico-informatico e un contadino-astratto non è male, a ripensarci…..

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  2. Quando N ha rigirato il tempo, non ci è riuscito per nulla, perché il tempo è stronzo e non si fa girare e rigirare come una schedina, che tra l'altro, anche lei, a girarla e rigirarla, alla fine si incastra e ti frega come ti frega il tempo. Insomma, sia A sia N sono comunque fregati. Chi da una schedina, chi dal tempo. Ma fanno finta di niente e si nascondono dietro i ruoli che si sono costruiti, perché riconoscere di essere fregati non è mai onorevole, né con gli altri né, soprattutto, con se stessi. Ma forse serve a trovare una soluzione.

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