LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

sabato 6 febbraio 2016

Incontri


Un appuntamento può essere di varia natura, ma ha comunque una caratteristica: che viene fissato in un dato orario e in un dato posto (reale o virtuale che sia).

In presenza di luogo ed orario fissati, si vengono a delineare una serie di casistiche, poi incrociate con la natura dell'appuntamento, in un matriciale fiorire di alternative 3D. 

Si vanno ad analizzare infatti piacevolezza o meno dell'incontro (semplificando, se no questo post diventa un trattato), esattezza o meno del luogo, esattezza o meno dell'orario, che va a triforcarsi nelle casistiche di anticipo, puntualità e ritardo, senza contare poi il totale rinnegamento di luogo e orario, concretizzato nella soluzione nichilista dell'assenza completa.

Ipotizziamo causalmente che tu ti debba trovare in una piazza sotto un alto monumento come ce ne sono tante.

Incontro non piacevole con tuo anticipo: già il fatto che tu sia in anticipo per un simile appuntamento denota che hai un rapporto con la vita imbastito sul sacrificio e sull'autolesionismo o su un senso del dovere che ti porta a strafare. Inizi a girare intorno alla statua. La tua mente macina. Si crea tutto un mulinello di corpo e pensiero, che se non arriva al più presto l'interlocutore si rischia di creare un solco circolare intorno al monumento che manco i cerchi nel grano.

Incontro non piacevole con tutti puntuali: si viene subito al dunque. Non si ha il tempo dell'immaginazione di tutto quello che può andare male durante l'appuntamento. E ciò è un bene. Difficilmente potrà realizzarsi una congiunzione astrale così sfigata da permettere la realizzazione di tutto quello che la mente di qualcuno in attesa del peggio può disegnare.

Incontro non piacevole con tuo ritardo: il fatto che tu sia in ritardo denota che forse non voglia essere lì, o che (soprattutto in caso di lavoro) alcune delle tue aree di miglioramento siano la puntualità, l'attendibilità, la serietà. Tutti ottimi presupposti per un colloquio a sfondo professionale, ma anche di altra natura. Ciò renderà l'incontro ancora meno piacevole, con intensità direttamente proporzionale alla quantità di minuti di ritardo.

Incontro non piacevole con errore di orario/luogo: se uno solo dei due sbaglia, si corre il rischio di pensare entrambi che l'altro sia un ritardatario, con conseguente stato d'animo riconducibile a quello della casistica di cui sopra. Idem se l'errore è perpetrato da entrambi, salvo il caso limite in cui tutti e due si ritrovino nello stesso posto sbagliato, il che farà sì che si ricreino tutte le casistiche suddette, ma in una dimensione onirica di presunta comunicazione telepatica da Papua della Nuova Guinea.

Incontro non piacevole con assenza completa (dell'uno, dell'altro o, ancor più nichilista, di entrambi): l'incontro è talmente poco piacevole che uno dei due non va, colto da struzzite acuta. Per chi è presente la piacevolezza potrebbe diminuire o aumentare, in modo imprevisto. Nel caso in cui sia passibile di incremento, è anche molto alta la probabilità che si arrivi all'estremo dell'assenza di tutti e due. Un non-incontro che sfocia in una non-non-piacevolezza (quasi sempre momentanea, per ottenere il procrastinarsi della non-piacevolezza con interessi usurai).

Incontro piacevole con tuo ritardo: la possibilità dell'evento è inversamente proporzionale alla piacevolezza dell'appuntamento. A meno che il ritardo non sia una tattica. Ma in questo caso non è ritardo. E' essere pronti da ore giorni mesi anni e cincischiare. Apposta. E' arrivare due ore prima, poi iniziare a girare in tondo, ma non intorno al monumento. Intorno a qualunque altra cosa sufficientemente lontana. Altro cerchio, nel cemento. Troppo bella l'attesa, troppo pericolosa per quello che si può immaginare, specialmente se poi tutto si realizza, anche quello che non avevi pensato.

Incontro piacevole con tuo anticipo: si può andare apposta all'appuntamento prima. Ci si siede lì. Si immagina. Si fa un giro intorno al monumento. Ci si risiede. Si pensa alla posizione in cui si vuole essere trovati. Incantato? Riflessivo? Menefreghista? Concentrato su altro (utopia)? Se ne provano un po'. Qualcuno che porta il cane a spasso, oltre a farti prendere un colpo perché credi che sia la persona che aspetti tu, ti studia come se fossi un caso liberato da Basaglia. Ogni fruscio ti coglie in una pantomima diversa e ti fa sobbalzare. Ogni sagoma che si profila all'orizzonte potrebbe essere l'altra persona. Ti giri a trecentosessanta gradi in modo smarrito perché non sai da dove potrebbe arrivare.
Il problema cruciale è che, se l'incontro è piacevole per entrambi, anche l'altro finirà per volersi godere l'anticipo.
Se è così piacevole, però, sarete tutti e due talmente nel pallone che rientrerete facilmente nella casistica "Incontro piacevole con errore di orario/luogo". Ciò potrà accadere sia volontariamente (per prolungare l'attesa e parcellizzarne ogni secondo), sia involontariamente per overdose di piacevolezza presunta e conseguente rincitrullimento.
In tal caso, studierete comunque un modo per ritrovarvi. E vi potrete godere più a lungo l'attesa.
Senza il rischio di ritrovarvi entrambi sul luogo del ritrovo in sincrono con un'ora di anticipo.

Incontro piacevole con tutti puntuali: in questo caso inizia subito la piacevolezza senza l'attesa della stessa. Si perde un pezzo di assenza, si guadagna una porzione di presenza.
Un modo per vivere tutto e subito.

Incontro piacevole con assenza completa definitiva: un modo per eternizzare la piacevolezza nella negazione della sua corporeità.
Un modo per non vivere niente e mai. 

6 commenti:

  1. Questo post sembra un mappa per orientarsi nella fenomenologia degli appuntamenti. Talmente rassicurante che alla lettura della parola 'caso', neanche un brivido ci percorre. Cosa sarà mai! Non perderemo mai l'orientamento; abbiamo la mappa.
    A ben vedere c'è poi una strana via. Una via nel riquadro 2.2 della mappa (2.2= caso 'incontro piacevole con tuo anticipo'). Conduce a una regione non mappabile: un'isola d'utopia, una repubblica ideale. Una regione piena di storie. Dove ciò che non si dice diventa tutto detto, in modo infantile magari, dove le 'attese inutili' dei filosofi dell'esistenza diventano il giorno che precede la festa.
    Una regione in cui la reciprocità aumenta il godimento, in cui la delusione è una pianta senz'acqua. Una regione in cui è assorbita la tattica (2.1), in cui si sorride con aria di sufficienza perfino del terribilenichilismo (2.4). Una regione dove il gioco delle vigilie piacevoli si fa talmente perfetto e simmetrico che........forse la regione è già colonizzata dai Papua della Nuova Guinea?

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  2. Il caso è quello che scardina la mappa con cui si cerca in qualche modo di definire l'immappabile.
    Ma sarà poi casualità?
    A volta basta un'inversione di lettere (attacco di dislessia?) per cambiare tutto...

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  3. Ammetto che il dubbio strisciante si era impossessato del lettore, costringendolo in uqle punto a sillabare. Se la dislessia si associa alla telepatia allora si cammina su un filo sottile...altro che mappa....e - a ben pensarci - gli equilibristi sillabano frasi casuali per tener salda la concentrazione. O causali?

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  4. ...e non è la prima volta che su questo blog mi trovo costretta (?) a simulare dislessia...vediamo se il lettore trova uqale sia la prima...

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  5. Capita al lettore comune di rivivere l'avventura del lettore di Calvino: sentirsi'in una condizione perfetta: la pagina scritta gli appariva la vera vita, profonda e appassionante, e alzando gli occhi ritrovava un casuale ma gradevole accostarsi di colori e sensazioni'.
    Pensavo che un lettore tanto assorbito dalla voglia di leggere, potrebbe persino dimenticare titolo -nonché sottotitolo- di ciò che ama leggere. L'episodio a Calvino sarebbe piaciuto. Ma simulava dislessia nel passo precendente? Anche 'causale' in fondo non ci starebbe male...

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  6. ...e se invece la vita vera gli apparisse pagina scritta? Sarebbe un gradevole E causale accostarsi di colori e sensazioni.

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