LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

martedì 30 giugno 2015

A star bene

A star bene,
si sta lì,
ad assumere il dato di fatto,
come se niente fosse.
A non star bene,
ci si lamenta
o ci si incavola,
ma non si sta lì,
ad assumere il dato di fatto.
Quando poi si sta di nuovo bene,
si torna a stare lì, come se niente fosse.
Dimenticandosi
rapidamente
di com'era
stare male.
O poco bene.
Nel lasso
tra lo star male
e lo star bene,
venuto meno
tutto l'equilibrio corporeo,
si crea una situazione a spirale
in cui si precipita verso la devastazione fisica
sempre più profonda.
Se ci si rompe qualcosa
si  avranno le stampelle,
con cui ci si farà male alle mani,
ci si insaccherà le spalle
e sicuramente si diventerà tutti storti
perché ci si appoggerà su una gamba sola.
Che rimarrà indebolita da cotanto appoggio.
Se ci si prenderà malattie
non visibili ad occhio nudo
o non udibili a orecchio sordo,
come minimo ci si incupirà,
e incupirsi è la peggio malattia,
perché poi si psicosomatizza
l'incupimento stesso.
Insomma, si entrerà in circoli viziosi
da cui forse solo con il vizio
si penserà di uscire.
Ma il vizio stesso
è un circolo vizioso.
E allora
cercate
di
stare
sempre
bene.
E godetevela
ringraziando.
Chi,
non si sa.
Che è meglio.
Non riuscite?
Attaccatevi.

lunedì 15 giugno 2015

Ammaccature a mucchi e donne vituperate



Ingredienti:
  • essere una donna
  • una capacità di guida medio-alta da attribuire alla donna (in questo blog non si fa riferimento a fatti o persone realmente esistenti)
  • la sua automobile (di età almeno decennale)
  • l'assenza di un garage
  • una città abbastanza grande (ma a volte nemmeno tanto)

Svolgimento:

  1. Lasciare l'automobile parcheggiata per le strade della città per un bel po' di anni. Non v'è ombra di dubbio che le accadrà di tutto:
    • grandinate che le puntineranno tettino e cofano come una varicella grattata dal primo all'ultimo giorno di quarantena,
    • bolli dovuti alle castagne d'india nel caso di viali di ippocastani,
    • tentativi di effrazione con piedi di porco vari, 
    • rientranze in tutte le portiere per via di guidatori maldestri e stronzi che ammaccano e scappano, 
    • componentistica in plastica tendente alla caduta e comunque assente o, peggio, penzolante per via degli interventi dei guidatori su citati,
    • righe di punte di chiave da parte di persone odianti o casualmente vandale, 
    • impressioni permanenti della tinta a forma di cacca di piccione dovute, appunto, alle cacche di piccione corrosive e non prontamente eliminate con un panno umido,
    • gli specchietti saranno andati via come il pane e saranno stati sostituiti con altri presi negli sfasciacarrozze e dotati di colorazioni casuali.
  2. Avere per la prima volta in assoluto un incidente in cui la donna è innocente al 100 % e qualcuno le va addosso, peraltro scendendo dalla macchina e dichiarandosi totalmente colpevole e disposto al risarcimento.
  3. Andare da un carrozziere a caso a far valutare il danno.
Epilogo:

Mentre si racconterà al carrozziere l'accaduto, lui si aggirerà intorno all'auto con fare indagatorio, come se guardasse un brontoghepardo allo zoo. Quindi predisporrà un preventivo in cui inserirà tutta la componentistica che sarebbe da cambiare/riparare in base alle ammaccature stimate relative all'incidente descritto. La questione sarà complessa, date le stratificazioni pleistoceniche di ammaccature di ogni tipo. Definito in base ai colori e alla profondità delle righe il da farsi, uscirà una certa cifra da spendere all'uopo. I due si guarderanno increduli, perché un simile ammasso di bitorzoli non merita una riparazione. La donna chiederà che sia sistemato il tutto in modo da non perdere pezzi e non mettere a repentaglio la vita propria e altrui. Il carrozziere attuerà due o tre manovre di fortuna tendenti a tenere in qualche modo incollato il tutto. Nel frattempo la donna spiegherà che è la prima volta in assoluto che vede il danneggiatore e gli parla pure, che in genere tutto accade con lei lontana e la macchina parcheggiata. Quando lei chiederà quanto deve, lui si schernirà, farà un ampio gesto della mano per aria, dirà "si figuri, vada, vada". Quando però lei si avvierà verso l'auto al fine di fare manovra e imboccare la strettissima via d'uscita, lui si precipiterà verso di lei, le chiederà le chiavi, farà lui la manovra al posto suo, gliela indirizzerà già all'uscita, sufficientemente avanti da evitare qualsiasi riga sui muri laterali della sua carrozzeria. 

Perché, come disse Lenin, "la fiducia è bene, il controllo è meglio".

venerdì 12 giugno 2015

Immagina che immagine

Per ogni automezzo o motociclo che sia esposto in un salone dell'auto c'è l'allegata ragazza immagine.

Non ho ancora capito perché non ci sia l'allegato ragazzo immagine.

O forse l'ho capito.

Sono tarda, ma a volte ci arrivo anche io.

Il ragazzo immagine, in questa società così paritaria, si potrebbe trovare al salone del lavoro a maglia. Allegato alle maglie di Missoni questo, a quelle del maglificio discount questo.

Al salone della macchina/moto, invece, solo ragazze. Se sei una donna, non sei lesbica e ti interessa vedere delle auto/moto, hai poco da rifarti gli occhi. Tutti gli uomini che ci saranno al salone saranno impegnatissimi a sbavare alternativamente sulle auto/moto e sulle ragazze immagine.
Ma l'indagine sociologica interessante è che anche qui è rispettata la regola generale della casta imprigionante, che ci è rimasta incollata addosso in modo subdolo a partire dall'antichità.

Se sei una hostess della Fiat Panda, te ne stai in mezzo alla gente in jeans e scarpe da ginnastica con la cartellina delle interviste, che già che sei pagata tanto vale che tu ti renda utile e raccolga materiale statistico.

Se sei una hostess della Maserati, te ne stai in un mutismo iperuranico sul cucuzzolo dei tuoi tacchi 15, inguainata in un vestitino che peserà 200 grammi, e ti strusci sulla carrozzeria con fare seducente. E ti pagano di più per fare di meno.

Se sei una hostess della motogp, è incredibile, ti pagano tantissimo e non spendono nemmeno per vestirti.