LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

giovedì 29 ottobre 2015

Il processo di merdificazione

Quando si sta con qualcuno e si è innamorati capita uno strano processo di idealizzazione, che ci porta su una nuvoletta rosa, per cui l'essere amato è angelicato, bellissimo, intelligentissimo, e ogni sua cellula è qualcosa di magnifico, meravigliosamente accorpato a formare LA perfezione.

Il problema è quando l'idealizzazione rimane, ma la persona viene meno (in vari modi, che non stiamo qui ad illustrare).

Quando la persona viene meno, e l'innamoramento sta lì, come un fesso, in piedi a non servire più ad altro che a far star male il "sopravvissuto", si tenderebbe a voler iniziare un altro processo.
Il processo consiste nel prendere ogni singola cellula del corpo mancante e riconsiderarla sotto un altro punto di vista.
Un po' come il processo di fossilizzazione.
Prima c'era legno, ora c'è un minerale.
Un po' come la pietra filosofale.
Prima c'era merda.
Ora c'è oro.
Però qui è al contrario.
Prima c'era oro.
Ora c'è merda.



Il problema è che la pietra filosofale è una pura utopia.

martedì 13 ottobre 2015

Giustificazioni sociali

Se uno vive in mezzo a gente che né legge né scrive, non parla mai di leggere e di scrivere.

Quando legge, sa che non avrà nessuno con cui confrontarsi su ciò che ha letto.
Al massimo, quando proverà a parlare di certi passaggi entusiasmanti, l'interlocutore reagirà con un "E farsi meno seghe mentali?" oppure "Ma questo da dove esce? Certo che ne perdi di tempo della tua vita, a leggere ste robe".

Quando scrive, si chiede per chi stia scrivendo.
Se è molto egocentrato, scrive per se stesso, poi si legge da solo e si autocompiace.
Se scrive per gli altri, è lo stesso egocentrato, con l'idea che qualcuno possa trovare interessante quello che scrive.
Insomma, quando uno scrive, è egocentrato sempre, e fa bene ad esserlo soprattutto se è circondato da gente che non legge, perché sicuramente non correrà il rischio che qualcuno incappi nei suoi scritti e che, fantascientificamente, li trovi interessanti e voglia parlarne.

Tutto ciò ha un senso.
Il senso è giustificare il diradarsi dei post di questo blog.
L'analfabetismo di ritorno e l'essere circondato da gente dedita solo al messaggiare via wa con faccine e poco altro fa del blogger poco produttivo un blogger socialmente giustificato.

Scusatemi, ma ora torno a fare la faccina da diavoletto all'amica e quella che ride con le lacrime a mia madre, e poi a fare quella con l'angioletto sul gruppo "Tal dei tali".
Che non ho mica tempo da perdere.