LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 15 febbraio 2013

Il post del venerdì

I post non sono tutti uguali.
Starete dicendo che lo sapete, che alcuni fanno veramente schifo, altri meno, altri sono addirittura belli (forse non i miei, forse sì, chi lo sa).
In verità, però, c'è anche una gerarchia di importanza, perlomeno nei file del mio blog.
Perlomeno adesso.

Una volta no.
Una volta passavo otto ore del mio tempo seduta dietro una scrivania a pensare sempre a che post potessi scrivere. Era logico che sfornassi un post al giorno e ne avanzassi anche.

Poi ho cambiato lavoro, anzi ho smesso di lavorare e ripreso a studiare. Ho scoperto la programmazione, e mi sono data a periodi di super-produzione (i week end in cui non vivevo per 16 ore al giorno all'Università o immersa nei libri da studiare) e altri di vita di rendita.

Ora, invece, faccio un lavoro che lascia così tanto tempo libero da non aver più tempo di pensare ai post seduta dietro a un pc. E così i post si sono diradati. Pazzesco, uno ha più tempo e scrive meno. Sarà che la costrizione in immobilità in un posto vagamente ostile sviluppa la creatività. Quando si lavora in un posto mortalmente ostile alla scrittura di post, dove se ci si distrai per un nanosecondo si è kaputt, sul lavoro non si crea. Al di fuori del lavoro si sta relativamente lontani dal pc, e, se e quando si hanno idee, magari non si ha di che scriverle, e così le intuizioni volano via e in quei dieci minuti che si è davanti al monitor si ha tabula rasa nel cervello.
Questo per spiegare come mai ora scriva tre post a settimana (quando riesco).
Uno il lunedì, uno il mercoledì e uno il venerdì.
Ho deciso questa partizione, in linea di massima, in modo che i miei innumerevoli fedeli lettori abbiano un ritmo nella loro costante lettura e non si sentano troppo disorientati.
Ecco perchè quando il papa si dimette io scrivo un post sul latte.
Era programmato.
Mica potevo cambiarlo con uno sul papa.
Banale, prevedibile.
E poi non avevo tempo.
Ho troppo tempo libero, io.

In ogni caso, con tre post a settimana, quelli del lunedì e del mercoledì durano in pole position per due giorni, quello del venerdì tre.
Insomma, il post del venerdì è un gran privilegiato. Si fa leggere da persone tranquille e riposate a casa loro e non da skizofrenici lavoratori in ufficio, otto ore davanti al pc, e dura di più.
Sempre che le persone non siano come me, altrimenti nel tempo libero non leggeranno mai il mio blog.
Il che fa acquistare maggior valore ai post del lunedì e del mercoledì.
I dubbi durante la scrittura del post sono tremendi.
E' vero che uno che conosco mi ha detto che uno che conosce lui (un certo Aristotele) ha detto che la testa degli esseri umani è tonda per permettere alle idee di girarci dentro più agevolmente, ma se girano così tanto non mi permettono nemmeno di finire un post con una chiusura ad effetto,
una chiusura fichissima,
insomma,
una chiusura
degna
del
famigerato
post
privilegiato
del
venerdì.

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