LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 27 febbraio 2013

Costrizioni sociali e quattordicenni che hanno capito tutto

C'è una macchina da cui esce musica techno a volume assordante.
Se guardate dentro, quasi matematicamente ci troverete qualcuno con il gel in testa, la camicia aderente sbottonata, o la maglietta dell'Adidas con le righe, magari con il pendaglione d'oro tra i peli del petto se è un uomo, la minigonna pezzata di mucca le zeppe e la ricrescita nera sotto i capelli biondi se è una donna. Lo so, è difficile che vediate le scarpe e la gonna, ma se apriste la portiera le vedreste (cosa che vi sconsiglio di fare). Se avete pazienza, potreste anche pedinare l'automobile per verificare la veridicità di quanto dico.


La cosa che mi perplime è che se mi piacesse mai mettere la zeppa, la minigonna di pelo di mucca, farmi bionda e poi farmi venire la ricrescita, sarebbe difficile che io possa continuare a fare la prof di sostegno. Ne esistono, ma come minimo la società si aspetterebbe da me che faccia la shampista, o la segretaria d'azienda (di un'azienda piccolina). Per fare la prof di sostegno è meglio andare in giro in tuta e coltivarsi un po' di forfora in testa, lamentarsi dei risultati delle elezioni qualsiasi cosa accada e apparire un po' rintronata. Se no non si è credibili.

Immaginatevi un truzzo di periferia che arriva alla Scala di Milano, parcheggia la Punto Abarth lì davanti, sgasando con le due marmitte su tutti i presenti, emettendo il rombo di tuono di uno tzunami. Immaginatevelo scendere dall'automobile con la compagna eventuale masticando Big Babol e facendo bolle (ma esistono ancora i Big Babol o sto commettendo un anacronistico errore?). Immaginateveli incedere verso l'entrata.
Lui con il fondo dei pantaloni piantato nelle scarpe da ginnastica di vernice, i boxer fucsia P&G e due semichiappe dello stesso colore che fuoriescono dalla cintura G&D, il petto villoso cateninato con su aperta una camicia aderente, il capello ingelatinato in forme architettoniche.
Lei con i pantaloni aderenti di tre taglie in meno, la ciccia della pancia debordante, un top con reggiseno push up che anche se non ha le tette quel poco che ha le arriva in gola, i soliti capelli bicolore, lo stucco in faccia e il catrame negli occhi.

Ve li immaginate?
No, perchè se uno ha uno stile, non può mischiare.
Deve star dentro lo stile fino in fondo.

Insomma, se ai due su descritti piacesse l'idea di andare alla scala, dovrebbero travestirsi da gente che va alla scala e rinunciare al loro look preferito.

Se ti piace vestirti e truccarti di nero, non puoi andare in giro canticchiando e ascoltando questa (ok sono anacronistica, ne sono consapevole), perchè devi essere Emo e devi comportarti da tale.

L'altro giorno un'alunna di quattordici anni, durante un'esercitazione di "Mi ricordo", ha detto con espressione navigata: "Mi ricordo gli stili: Emo, tamarra, fighetta".
 Le ho chiesto: "E adesso che stile hai?".
E lei: "Nessuno, ormai sono cresciuta, sono diventata eclettica".
Forse eclettica non l'ha detto.
Ché gli alunni di oggi, Eclettica pensano che sia il nome di un gruppo musicale.

3 commenti:

  1. ...Ma scusa questo è il quadretto perfetto del conformismo ...

    Anch'io adesso sono cresciuto, ma quando ero più giovane (perchè sono ancora giovane) andavo a teatro vestito come nelle taverne dei carruggi ... alla stessa maniera ...

    e non in giacca e cravatta ...

    I LOVE K1

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  2. Ma tu ANCORA vai vestito come nelle taverne dei carrugi. Sarà che sei ANCORA giovane :D

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