LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 30 maggio 2012

Segnali inconfutabili dell'incontro con l'anima gemella

Nella vita è molto difficile capire se le persone che si incontrano sono adatte a noi e noi siamo adatti a loro.
E' proprio complesso prevedere se chi ci interessa è davvero la metà della mela.
Però ci sono segnali importanti che non si possono trascurare.

Uno di questi è la presenza di barbabietole sottovuoto nel frigorifero.
La barbabietola sottovuoto è caratterizzata dall'essere presente al massimo in uno o due frighi nel raggio di cinquemila km quadrati.
Se siete voi quelli che quando vanno a fare la spesa prendono quei globuli rossastri compressi nel polietilene trasparente, dopo aver constatato che, nonostante l'assenza di conservanti, si conserveranno comunque per quattro o cinque mesi, avete una freccia nel vostro arco. Basterà frugare nei frighi di tutti i partner che frequenterete. Se troverete in fondo al cassetto delle verdure una barbabietola sottovuoto potrete iniziare a pensare di passare tutta la vita con questa persona.
Se invece nel vostro frigo non ci sono mai barbabietole sottovuoto e ne trovate in quello del partner del momento, scappate, datevela a gambe, lasciando sul posto ogni oggetto che potrebbe ostacolare la vostra corsa verso la salvezza.
Cosa dite? Che uno potrebbe aver mangiato la barbabietola e potreste beccarlo nell'intervallo di tempo tra il pasto e il nuovo acquisto? Tranquilli: nessuno mangia la barbabietola, a meno che non si scateni una guerra nucleare e debba rintanarsi nel bunker sotterraneo con tutte le sue barbabietole sottovuoto scadute e possa nutrirsi solo di quelle. Ma in quel caso, forse, trovare l'anima gemella non sarà una priorità.

Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
"ma dai, pure tu sei degli anni '60?"
abbiamo due braccia, due mani ,due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello
Le cose che abbiamo in comune
sono facilissime da individuare
ci piace la musica ad alto volume
fin quanto lo stereo la può sopportare
ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo
le urla di Prince, i Police
mettiamo una barbabietola in frigo
prima che scada

e alla scadenza deve essere lì

lunedì 28 maggio 2012

Ricerche edificanti


C'è un certo lloogg, di cui ho già parlato, che registra tutte le visite, con un bel dettaglio di provenienza, ip, sistema operativo usato, giri che si fanno sul blog, ecc ecc.
Usarlo dà grande autostima, come ho già detto, ma ci sono momenti in cui la suddetta raggiunge picchi prima inimmaginabili.
Ho scoperto che il mio blog dispensa pillole di saggezza e risponde a domande di levatura morale non indifferenti.

Ecco, infatti, come qualcuno è approdato sul mio blog:

http://spigoblog.blogspot.it/ from google.it searching for perchè dobbiamo aspettare tutta la vita per morire

E' una soddisfazione grande sapere che questa domanda è stata inserita PRIMA di leggere il mio blog, e non DOPO.
Per sicurezza, ho anche controllato se questa persona era mai entrata in vita sua sulla mia pagina.
Mai entrata.
La cosa mi ha notevolmente rassicurata.

venerdì 25 maggio 2012

Dal divertimento alla fatica

Quando praticare uno sport da divertente diventa faticoso e palloso, significa che ti stai allenando.


Quando dedicarsi a un hobby da divertente diventa faticoso e palloso ma retributivo, significa che è diventato un lavoro. Se hai sfiga o vivi in questo periodo storico, diventerà solo faticoso e palloso, ma non retributivo. E sarà un lavoro comunque.


mercoledì 23 maggio 2012

Il tuo contributo ha un valore inestimabile


Ultimamente mi sono intrippata delle recensioni on line di ristoranti.
Non ho proprio un belin da fare, direte voi, se siete genovesi. Se se non lo siete direte altro, ma il senso rimarrà quello.
In ogni caso, in realtà ho un sacco da fare, ma il trip è il trip, soprattutto quando è advisor.
Comunque, su Tripadvisor è bello perchè si fa carriera. A me, della carriera, non è mai fregato molto. Ho sempre teso di più all'espansione orizzontale che a quella verticale, non nel senso dell'ingrassamento ma in quello della differenziazione. In campo culinario, però, non solo mi sto fidelizzando a Tripadvisor per via di questa carriera virtuale, ma sto anche lavorando come non ho mai fatto in vita mia da pagata. E' bello passare da contributore a contributore esperto, a recensore, a recensore esperto e così via, fino a livelli inimmaginabili.
E poi, lo dicono pure loro, il mio contributo ha un valore inestimabile.
E allora perchè lo stimano 300 miglia Lufthansa per pochi mesi e per un massimo di nove recensioni al mese? Forse perchè, in pratica, non lo stimano: con quelle miglia uno può al massimo chiedere una chaise longue all'aeroporto nell'attesa di un volo charter.
E non ottenerla.

lunedì 21 maggio 2012

mercoledì 16 maggio 2012

Proseguimento dello scambio con il MIUR a proposito dei nuovi ipotetici concorsi + petizioni da firmare

Faccio seguito alla mia lettera scritta al MIUR, dopo aver ricevuto questa risposta dal MIUR:

Mail inoltrata dal Ministro Profumo alla Dott.ssa Stellacci, Capo Dipartimento del Ministero dell'Istruzione:



From:
"PROFUMO FRANCESCO"

Date: Tue, 8 May 2012 07:34:20 +0200
To: Stellacci Lucrezia
Subject: Fwd: Lettera al Ministro Profumo

Cara Dottoressa, le invio copia del messaggio di Mattea Rolfo. Le sarei grato se le rispondesse. Un caro saluto e buona giornata. Francesco Profumo


Francesco Profumo
Politecnico di Torino

Mail di risposta ricevuta dalla Dott.ssa Stellacci:

Gentile professoressa,a parte qualche inesattezza, concordo con i contenuti della sua lettera. L'abilitazione conseguita presso le Siss era titolo di accesso nelle graduatorie allora definite permanenti e successivamente ribatezzate"ad esaurimento". Ma questo e' solo uno dei due canali preposti alle immissioni nei ruoli del personale docente, l'altro canale e' il concorso. Poiche' i concorsi sono fermi al 99,noi vogliamo ripristinare la ciclicita' concorsuale prevista dalla legge,si da disporre di graduatorie aggiornate per entrambi i canali. Chi e' gia' inserito nella Gae potra'(e non dovra') partecipare ai concorsi per velocizzare,vincendoli, la stabilizzazione. Cordiali saluti Lucrezia Stellacci Capo Dip.Istr.
TIM: la tua mail in mobilità con il BlackBerry®

Mail da me predisposta per rispondere al Ministro Profumo e alla Dott.ssa Stellacci, CONTENENTE I LINK PER LE DUE PETIZIONI CHE INVITO A FIRMARE GLI EX SISSINI E TUTTI I SIMPATIZZANTI!!!

C/a Dott.ssa Lucrezia Stellacci
Capo Dipartimento Ministero dellIstruzione
C/c
Ministro Francesco Profumo
Gentile Dott.ssa Stellacci,
sono lieta che concordi con i contenuti della mia lettera.
La SSIS non è nata per affiancare i concorsi, ma per sostituirli. Sussistendo lannoso problema dei vincitori dei concorsi precedenti ancora privi di cattedra a tempo indeterminato, si erano affiancate le due graduatorie, in attesa che la prima (quella dei concorsi) si esaurisse. Poi avrebbe dovuto rimanere una graduatoria sola. E per questo che è improprio parlare di ripristino della ciclicità concorsuale prevista dalla legge. La ciclicità era garantita dalle SSIS, che avevano cadenza biennale, e rispondevano alle esigenze dellUnione Europea, che richiedeva una preparazione a tuttotondo degli insegnanti (relazionale, pedagogica, psicologica, oltre che contenutistica) di durata biennale. Con il tfa e il concorso la durata della formazione diventa annuale e non biennale. Senza approfondire troppo la questione della possibilità di preparare dei buoni insegnanti con il nuovo ipotetico sistema da voi predisposto, segnalo che si creerebbe uno scostamento formale dai requisiti dettati a livello europeo con gli accordi di Lisbona (la biennalità della preparazione specifica della classe docente). Oltre a quanto osservato, ribadisco che, perché il sistema funzioni, nella definizione dei posti disponibili per i vincitori dell'eventuale concorso devono essere previsti quelli realmente disponibili, onde evitare l'aggravarsi del precariato, anziché il suo annullamento tanto decantato. Quindi il concorso andrebbe fatto solo per le classi di concorso esaurite o in esaurimento!
Mi scrive inoltre che Chi è già inserito nella Gae potrà (e non dovrà) partecipare ai concorsi: non sono daccordo nemmeno su questo punto. Il concorso noi labbiamo già vinto. E come se una persona che ha vinto un concorso allINAIL per un determinato posto di lavoro dovesse risostenere lo stesso identico concorso. Se si sono già seguiti due anni di SSIS afferenti a una determinata classe di concorso, sostenendo lEsame di Stato con una votazione in ottantesimi, poi convertita in un punteggio in quarantaduesimi, quello è il punteggio concorsuale, ed è necessario che si sia inseriti nella graduatoria di quella classe di concorso con il punteggio di abilitazione più quello di servizio. Il principio dell'anzianità di servizio, rispettato da sempre nelle graduatorie, è fondamentale, e non possiamo accettare che venga dimenticato.
Richiediamo quindi che sia rispettata lidea originaria di avere una sola graduatoria, molto più snella e funzionale rispetto al farraginoso sistema che abbiamo dovuto subire per un periodo che doveva essere provvisorio e si sta rivelando definitivo, e pure destinato a essere ri-alimentato, a quanto parrebbe dalle sue affermazioni. In questa graduatoria, ove riteniate che ci sia necessità di docenti, i vincitori del concorso potranno essere inseriti con il punteggio ottenuto. Il suddetto dovrà ovviamente essere espresso in quarantaduesimi, per essere paragonabile a quello delle SSIS. Il servizio dovrà essere riconosciuto con i punti ad esso attribuibili.
Nel caso in cui rimanessero in piedi due graduatorie, richiediamo di essere presenti di default con punteggio SSIS e di servizio in entrambe, in quanto i diritti acquisiti devono permanere tali, e non essere mutilati.Sarebbe un danno nei nostri confronti anche non inserire i vincitori di un eventuale concorso in nessuna graduatoria, ma attribuire loro immediatamente dei posti di ruolo, che sarebbero sottratti ai primi della nostra graduatoria, che hanno lavorato per tantissimi anni, hanno sostenuto il loro concorso, e ora si vedrebbero scavalcare da persone a volte senza anzianità.

In attesa di un cortese riscontro, continueremo a tenere ben presenti i diritti per cui abbiamo lottato in tutti questi anni, pronti a difenderli in ogni modo possibile.

Cordialmente,

Mattea Rolfo

lunedì 14 maggio 2012

Chiediti quando sei felice


Mettiti comodo, in posizione rilassata, chiudi gli occhi, anzi tienili aperti, prendi un foglio e una biro, e scrivici sopra tutti i momenti, le situazioni, le condizioni in cui sei felice, rilassato e sereno.

Scritto?

Ok, ora leggi quello che hai scritto.
Deduci a cosa è legata la tua felicità.
Traine le considerazioni che più ti aggradano.

venerdì 11 maggio 2012

Non v'è certezza


Nella vita capitano cose strane.
Un momento va tutto bene, il momento dopo ti si scatafascia tutto sulla testa.
Eppure il mondo intorno non è cambiato.
Il cielo è sempre lo stesso, il suolo anche, si vive sempre nello stesso posto, le stagioni si susseguono sempre, e non si è nemmeno così vecchi da pensare di essere morti, essere finiti all'inferno e non essersene accorti.
Semplicemente, il caso fa sì che, all'improvviso, ci si ritrovi una volta nel posto sbagliato al momento sbagliato. Cose che prima o poi capitano a tutti.
Nel posto sbagliato e nel momento sbagliato succede una cosa spiacevole.
Ci si indispone un po'.
Tipo se si ha un incidente, ci si indispone un po'.
Se il consorte ci molla, o ci fa le corna, o tutti e due, ci si indispone un po'.
Ci si mette a considerare che, anche se nonci si aveva mai pensato, quando capitano certe cose è brutto.
Prima non ci si pensava affatto, ma dopo che è capitato ci si pensa sempre.
E si va in strada dicendosi "Oddio, ora arriverà un cretino integrale e mi tamponerà, o non mi darà precedenza", oppure ci si mette con una persona nuova e si pensa "Oddio, ora questa persona mi cornificherà, poi mi mollerà, o mi mollerà e poi mi cornificherà, anzi no, in quel caso mi mollerà solo, ma è brutto lo stesso".
Cosa accadrà? Che , a furia di pensare a quelle cose, le si favorirà.

Se io penso ora boccio ora boccio ora boccio, prima o poi, teso così, boccerò davvero. Se mentre guido penso alle corna subìte, sarà ancora più facile che bocci. Magari bocciando non scoprirò che mi stanno di nuovo cornificando perchè farò tardi, oppure farò prima, perchè tornerò a casa tutto a pezzi, e troverò il consorte che mi cornifica, come aveva già fatto quello precedente. Quando non avevo tutte queste catastrofi, ero sempre prevedibile negli spostamenti, e il consorte poteva pianificare ottimamente gli incontri con i suoi amanti lasciandomi felice e inconsapevole.
Con tutti questi grattacapi, sul lavoro diventerò nervoso, e mi sembrerà che i colleghi, che prima mi parevano persone normali, siano tutti delle merde, che vogliano farmi tutti le scarpe, e che il lavoro sia troppo. Così anche quell'ambito diventerà una schifezza atroce. Anche prima il lavoro era una schifezza atroce, ma io non ci pensavo, o non lo notavo, perchè ero felice con il mio consorte, e avevo una bella macchina fiammante nuova, con cui guidavo sereno per le strade della mia città.
Ora, da cornificato, appena entro nella macchina le buco il tettino con la ramificazione occipitale che mi ritrovo, ma non me ne frega più niente, perchè comunque la macchina è stropicciata come uno straccio di lamiere, dopo i vari incidenti subiti. Del resto, chi se ne frega, tanto la uso solo per andare a lavorare troppe ore in un posto dove sono tutti degli stronzi, il capo è un negriero che non capisce il mio valore umano e produttivo e mi devalorizza.

Ecco come vivere in due modi diversi due situazioni praticamente identiche.

Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non v'è certezza

(e dell'oggi, nemmeno)

giovedì 10 maggio 2012

Criceti inumani?


I criceti, dicono, sono animali territoriali.
Se hai un criceto maschio e gli metti una femmina nella gabbia, prima copuleranno, poi si ammazzeranno.
Se hai una femmina, metti un maschio e con grande probabilità si ricreerà lo stesso scenario, se li terrai insieme nella gabbia troppo a lungo.

Certo che gli animani sono proprio animaleschi.

Meno male che noi siamo umani.

lunedì 7 maggio 2012

Lettera al Ministro Profumo

Egregio Ministro Profumo,

in seguito alla sua intervista al “Corriere della sera” di venerdì 4 maggio 2012, vorrei precisare alcuni punti.

Lei ha affermato che “l'ultimo concorso per l'immissione in ruolo è stato fatto nel 1999, e per alcune classi di concorso addirittura nel '90”. Vorrei farle presente che i concorsi sono stati aboliti perché si è dato avvio alle scuole di specializzazione “SSIS”, con cui, in risposta agli accordi di Lisbona del 1989, validi per tutta l’Unione Europea, si intendeva predisporre un piano di assunzioni che garantisse al Ministero dell’Istruzione l’effettivo fabbisogno di docenti, e a chi superasse i due anni di corso e l’Esame di Stato il posto di ruolo. Per questo l’accesso alle SSIS era a numero chiuso, subordinato al superamento di un test molto selettivo. Già la SSIS, quindi, doveva “sfornare” soltanto docenti di ruolo. In più, il valore dell’esame di Stato della SSIS è concorsuale. Nel caso in cui se ne fosse dimenticato, le riporto qui l’articolo riportato in tutti i bandi SSIS:

L’esame di Stato che si svolge al termine delle Scuole di specializzazione di cui alla legge 19 novembre 1990 n. 341, successivamente disciplinato dal decreto del 26 maggio 1998 del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica emanato di concerto con il Ministro della pubblica istruzione ha, ai sensi dell’art. 1,comma 6-ter, del decreto legge 28 agosto 2000 n. 240, convertito con modificazioni dalla legge 27 ottobre 2000 n.306, VALORE DI PROVA CONCORSUALE ai fini dell’inserimento nelle graduatorie permanenti previste dall’art. 401 del decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297, come sostituito dall’art. 1, comma 6, della legge 3 maggio 1999 n. 124, e consta di una prova scritta e di un colloquio”.

Quindi i concorsi ci sono stati eccome, ed erano gli esami di Stato delle SSIS. Se il Ministero non ha saputo valutare bene i posti disponibili, questo è già andato a detrimento degli abilitati SSIS, che non avrebbero dovuto fare nemmeno un giorno di precariato ed entrare subito di ruolo!

Ma a questo punto lei afferma che gli abilitati dovranno sostenere un concorso pubblico: cosa significa ciò? Che intende farci RIFARE il concorso che già abbiamo sostenuto con la SSIS? E’ da anni che viviamo nel precariato senza il ruolo che ci spetta, e già questa situazione è un danno dovuto a ERRORI DI STIMA MINISTERIALI, CHE CONTINUANO anche con i numeri di ammissione al TFA.

Concordo pienamente con quanto lei afferma: “Essere preparatissimi nella propria disciplina non significa essere bravi insegnanti, abbiamo bisogno di docenti moderni, capaci di stimolare i ragazzi, di gestire le loro aspettative, anche attraverso modalità nuove, la tecnologia per esempio.” La SSIS è stata incentrata proprio su questi principi: abbiamo sostenuto esami di didattica, docimologia, psicologia, pedagogia, oltre ad esserci resi preparatissimi nella nostra disciplina (che, a causa degli scarsissimi posti a disposizione, molto di noi non riescono nemmeno ad insegnare).

Questi corsi, seguiti tutti da esami (una quarantina in due anni, perlomeno per quanto riguarda la mia abilitazione presso la SSIS Piemonte sulla classe A017 di Economia aziendale), sono stati molto impegnativi, e pare che ora vengano spazzati via con un colpo di spugna, senza tenere assolutamente conto di quanto scritto nei bandi a proposito del loro valore concorsuale, ragione per cui molti hanno accettato di fare un sacrificio di lunghissima durata.

Le chiedo perché, alla luce di tutto questo, noi dovremmo sostenere un altro concorso, oppure essere relegati ad una percentuale delle assunzioni, prospettandosi un doppio canale di reclutamento (graduatorie ad esaurimento e vincitori del concorso).

NOI NON DOBBIAMO SOSTENERE UN CONCORSO CHE ABBIAMO GIÀ SOSTENUTO!!!

Gli errori sono stati commessi dal Ministero: perché a pagarli, con danno e beffa, dovremmo essere noi?

Mattea Rolfo

(docente specializzata SSIS Piemonte)

domenica 6 maggio 2012

Meteodipendenza

Quand'ero piccola mi riempiva di ilarità vedere mia madre sfinirsi per riuscire al accendere rai tre alle ore 19,40, per vedere il meteo. Mi dicevo che fosse sufficiente guardare fuori dalla finestra per capire che tempo ci fosse. E che il giorno dopo sarebbe bastato nuovamente guardare fuori dalla finestra e ricapire il tempo, e comportarsi di conseguenza.

Ora non c'è solo rai 3 alle 19,40, anzi, non so nemmeno se ci sia ancora rai 3 alle 19,40. Ormai siamo connessi perennemente alla rete, e la rete offre mirabolanti previsioni del tempo.Arpa, ilmeteo.it, meteo am, ce n'è per tutti i gusti. Ognuno mette un tempo diverso. Ci sarebbe da andare a vedere solo Fabello.it,  ma alla fin fine io vengo sempre assorbita da ilmeteo.it, che ha un perverso meccanismo di previsione oraria e bisettimanale. In pratica, ti prevede tutto quello che accadrà, meteorloogicamanete parlando, ora per ora, da oggi a tra due settimane, con tanto di temperature. Come se non bastasse, ci sono anche i meteoreporter, che correggono le previsioni proposte dal sito con segnalazioni real time. Insomma, se ilmeteo.it ha toppato e voi, colti da depressione del meteomaniaco deluso, vi siete tappati in casa e avete sprangato tutte le porte e gli spiragli, potrete ripiombare nella vostra perversione preferita scoprendo che tempo e che temperatura ci sono nell'esatto istante, se c'è qualche meteodipendente come voi o peggio di voi che si è preso la briga di inserire i dati in internet. Insomma, quelli de ilmeteo.it hanno pensato proprio a tutto, anche a come farsi correggere gli errori in real time, in modo che le previsioni passate siano sempre perfettamente esatte. Su quelle future lasciano il beneficio del dubbio. Ma il dubbio è così sommerso che uno è portato a credere ciecamente a quello che viene riportato.
E così può capitare di passare sabati pomeriggio di diluvio universale in sella alla bici, sommersi nel fango fino al midollo spinale e con la pioggia battente, magari grandine, che ti trapana il cervello, solo perchè ilmeteo.it aveva detto che non avrebbe piovuto. Il giorno dopo, poi, se non si è presa una broncopolomnite, ci si tappa comunque in casa perchè ilmeteo.it aveva previsto diluvio universale, e si trascorre una splendida giornata premendo F5 ogni 5 minuti sul pc e constatando che sia il tempo effettivo sia i meteoreporter stanno modificando il diluvio in sole splendente. Consultando le ore successive a quelle che si stanno vivendo, però, rimane sempre quella nuvoletta di diluvio universale, che ti blocca in casa, ad aspettare che il week end finisca e che il sole splendente tramonti. Ti accorgerai solo a notte fonda che è stata una splendida giornata e che non ha piovuto nemmeno per un istante.

venerdì 4 maggio 2012

L'attesa


L'attesa è qualcosa di inatteso.
Uno pensa che per attendere basti mettersi lì e, appunto, aspettare.
Robe che anche un rincretinito potrebbe fare.
Farlo sì, ma farlo con classe mica tanto.

Prima cosa, ci sono più tipologie di attesa.
C'è quello che attende inamovibile e quello che attende dinamicamente. Solitamente la seconda tipologia umana si reca sul luogo dell'attesa con una carriola piena di enigmistica, libri, Ipad, lettori di dvd con schermo e cose del genere. La prima porta se stessa e poi si mummifica in una posizione, che se si travestisse da Sfinge i passanti gli butterebbero le monetine ai piedi.
Ma c'è pure chi non attende in un luogo, ma attende qualcosa, e questo qualcosa può essere atteso in ogni luogo. In questo caso è proprio un'attesa inattesa, perchè uno si immagina l'attendente, che non è un soldato addetto alla persona di un ufficiale, ma proprio uno che attende, fermo immobile in una sala non per nulla detta d'attesa, invece l'attendente del caso vive e fa tutte le cose della vita normale come se non attendesse proprio un bel niente. In verità, però, dentro di lui, tutto è un passatempo in attesa dell'evento atteso. Tutto passa in fanteria, tutto diventa quasi superfluo, perchè la vera e prima attività è l'attesa. Alcuni finiscono per attendere tutta la vita e morire attendendo.

Poi c'è anche da dire che c'è chi attende una cosa bella, sperando che arrivi presto, e chi attende una cosa brutta, sperando che non arrivi mai.
La prima tipologia troverà l'attesa lunghissima, penserà che la cosa bella non arrivi mai, si farà dei film da mille e una notte sulla roba bella, e, spesso, quando la roba bella arriverà, si sarà fatto tanti di quei film che dirà: tutto qui? A volte no, a volt ela realtà supera la fantasia in beltà, ma quello succede solo a quei pochi che hanno grande fortuna.
La seconda tipologia, invece, attende temendo, quindi vive malissimo, pensa all'orrore dell'avvenimento, si distrugge la vita durante l'attesa e quando l'evento si verifica spesso è tutto diverso da quello che si era atteso, a volte in meglio, a volte in peggio, ma sarà comunque stata più dolorosa l'attesa che l'evento stesso, per quanto orrido possa essere.

Poi si può aspettare una persona, invece che un evento, anche se aspettare una persona coincide con l'attesa dell'evento rappresentato dall'apparizione della persona (attesa in assenza), o dal suo dedicarsi a noi invece che a altre cose (attesa in presenza). In entrambi i casi, l'attesa può essere concordata, se si è persone in anticipo sui tempi, oppure discorde, se sono gli altri ad essere in ritardo sui tempi. Nel primo caso, se uno si innervosisce son cavoli suoi, perchè se l'è cercata. Nel secondo caso, il nervoso facilmente crescerà in modo direttamente proporzionale al tempo intercorso tra l'ora dell'appuntamento e quella della manifestazione altrui (presenza fisica o presenza mentale). Il caso della presenza mentale è più insidioso rispetto a quello della presenza fisica, perchè si ha l'impressione che la persona ci sia, mentre è persa in universi paralleli a anni luce da noi. Insidioso e logorante.

Poi c'è l'attesa di qualcosa di burocratico, o di un mezzo di trasporto.
Quella lì è una bazzecola in confronto a quelle suddette. Si esaurisce in poco tempo, se si ha sfiga poche ore, se si ha molta sfiga pochi giorni.
Vladimiro ed Estragone, avessero dovuto attendere un treno invece che Godot, sarebbero stati contenti.
Forse.