LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 6 febbraio 2012

Come rovinarsi la fama in una sola mossa


C'è gente che per diventare famosa impiega anni e per rovinarsi ci mette un istante.
Perché qualcuno decide deliberatamente di mettersi letteralmente nella emme con le proprie mani?
Sarà stufo di troppa notorietà positiva, colto da un attacco di masochismo, o di scatologia acuta?

Perché una come lei, dopo aver passato un sacco di tempo a correre dietro a presunte anime gemelle per le strade, una volta giunta a notorietà da festivalbar, deve mettersi nella emme pubblicizzando la sua prolifica produzione della suddetta grazie a uno yogurt? Mentre una volta gli italiani fantasticavano su di lei con pensieri erotici, ora riflettono sulle sue pubblicità seduti sulla tazza del cesso. Il luogo per molti non cambia,le intenzioni invece cambiano parecchio.

Per non parlare delle pubblicità profuse per far fare agli italiani tanta plin plin, e a loro una figura scatologica.

Il più bello è che si tratta di scelte consapevolmente prese: sporchi soldi subito in cambio di una sporca fama per chissà quanto.
Fortunatamente, certe opportunità capitano a pochi eletti, della cui categoria i blogger non fanno parte.
Sulle vostre tazze potete quindi limitarvi a pensare a calciatori e showgirls.
Per pensare a noi blogger vi conviene continuare a venire sui nostri siti, dove il massimo che potrete trovare saranno post che fanno cagare.

16 commenti:

  1. Ahahhahhaha :-) ottimo spigopost, Mattea :-) è vero, a volte viene da chiedersi il perché di certe scelte...hanno un'immagine pubblica che volendo potrebbero spendere in ogni tipo di messaggio, ma finiscono per ridursi così...bah...bella anche la chiusa sui blogger :-)

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  2. Grazie :)
    La chiusa sui blogger è dovuta al fatto che ho esperienza in questo tipo di post, ne ho fatti molti :D

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  3. Mi associo alla banda allora, anche io ho spesso tendenze narrative parecchio lassative :-)

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  4. Almeno serviamo a qualcosa :D

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  5. Proprio così: altro che bifidus acti regularis :-)

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  6. Da quando leggo il tuo blog, ho smesso di prendere Actimel

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  7. Se lo sa la Danone, mi fa causa :-)

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  8. Manda la candidatura :)

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  9. Tempo fa si erano addirittura messi a fare la campagna del "soddisfatti o rimborsati" (non scherzo: se ricordi bene, è vero...)...mi sono sempre chiesto come funzionasse: nella mia immaginazione bacata si prefigurava uno scenario con severissimi ispettori "stana-stitichezza simulata", inviati dalla ditta nelle case delle truffaldine signore, che da parte loro s'ingegnavano con mille stratagemmi per depistare gli indizi della avvenuta "soddisfazione": quintali di deodorante spruzzati i bagno, "marmitte anatomiche" silenziatrici, stereo in bagno con musica a palla degli AC/DC per sviare le tracce sonore, sciacquoni a loro volta silenziati :-)

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  10. mah , credo che noi siamo ciò che mangiamo. Parlare del nostro intestino non solo non ci fa perdere il fascino, ma può lievitarlo sempre ammesso di possederlo....

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  11. Beh, Antonella, se siamo quello che mangiamo non è detto che siamo quello che diciamo di mangiare...bisogna vedere se poi lo mangiamo effettivamente.

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  12. @->Antonella: pur apparentemente contraddicendomi, concordo con quanto dici, Anto :-) quello che secondo me è da contestare non è tanto il fatto di parlare del proprio intestino (a ben vedere, se preso nella sua essenza gratuita, atto confidenziale nobilissimo...) ma che di questo parlare si faccia strumento di vile abbassamento pubblicitario, sfruttando la popolarità di personaggi famosi...questo stona, secondo me, fa parte del "mercificare comune e banalizzante" che tutto travolge purtroppo ormai...

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  13. Parafrasando unn vecchio film: " E' la pubblicità, bellezza" non si può prescindere l'azione di promozione , che di per se' è sempre utilitaristica, dalla natura intrinseca del messaggio pubblicitario. Chi guarda una pubblicità e si scandalizza del fatto che fa promozione ad un prodotto è come entrare del bagno pubblico e gridare allo scandalo se trovi qualcuno nella tazza a defecare. E questo è un aspetto. l'altro, relativo al fascino: beh, il fascino è nella persona ed è lei che può rendere un istante attraente sia se lo dice sia se lo fa

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  14. Fascino della Marcuzzi = fascino della defecazione giornaliera
    Mhhhh

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  15. @->Antonella: infatti, Anto, nella logica della pubblicità è tutto più che logico, appunto...magari si potrebbe contestare quella logica stessa, ma il discorso si allargherebbe a dismisura, per cui, va beh, se proprio proprio, c'è sempre il telecomando o il pulsante di spegnimento, ed un buon libro ad aspettarci :-)

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  16. Perchè, i libri non sono tentativi di manipolazione del lettore tanto quanto lo sono le pubblicità dello spettatore? L'unica differenza è che il pubblicitario vuole vendere dei prodotti e l'autore vuole vendere il suo libro

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