LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 5 marzo 2010

Sentirsi vivi

Capita che ci si accorga di essere vivi solo quando si sta per morire.

Per esempio, si è in macchina tutti belli trulli, anzi, più apatici che trulli, si guida, e ad un certo punto si prende male una curva. Si sente la macchina che arranca in modo asimmetrico, si ha quasi la sensazione che d'un colpo debba andare fuori strada, o perfino capottarsi rovinosamente. E all'improvviso, proprio in quel sentore di morte, ci si sente vivi.


Poi, ci si sente vivi quando ci si innamora o perlomeno quando il nostro corpo ci fa credere di esserci innamorati: in quel caso si è chiaramente prossimi alla morte cerebrale, e, proprio in quel sentore di morte, ci si sente vivi.


Ci si sente vivi quando ci si trova coinvolti in qualche catastrofe di massa, tipo un terremoto, un crollo, una cosa del genere. Allora, lì, si è tutti attaccati alla vita, e più gente muore più si è attaccati alla vita, e molti di quelli che sono morti, secondo me, nel loro ultimo secondo si sentivano attaccatissimi alla vita che stavano perdendo.


Secondo me, tutto sommato, anche i suicidi, per quei secondi che precedono lo loro morte, ad esempio mentre stanno volando giù da un palazzo di 15 piani, prima di spiaccicarsi sul tettino della macchina di qualche ignaro individuo che aveva parcheggiato appena sotto, oppure anche direttamente su qualche ignaro individuo che stava passando appena sotto, anche loro si sentono vivi per un attimo.
L'ignaro invididuo non so se si senta vivo. Magari non ha il tempo di accorgersi che sta morendo. Però, secondo me, se tira su la testa e se ne accorge, ha una botta d'adrenalina tale da sentirsi vivo per quella frazione di secondo.

Allora, in seguito a tutte queste considerazoni, oggi ho deciso di sentirmi viva.


Mentre correvo, sono passata sotto una gru con attaccato in equilibrio precario un blocco di granito.


C'era un operaio proprio davanti al blocco, e uno era in alto, e guardava la scena, sporgendosi giù dall'edificio da cui pendeva il blocco.


Mi ha gridato: "perchè passi lì sotto?"


Io mi sono detta che avrei perlomeno dovuto sentirmi un po' più viva.


Invece mi sono solo sentita un po' più pirla.

2 commenti:

  1. Ihihihih...bel post!

    Sentirsi pirla rende meno depressi...se consideri che la depressione è uno stato negativo senza una proporzionale causa reale...In questo caso il tuo stato emotivo altalenava tra la paura di morire (e dunque ti sentivi viva...lontana dalla sensazione di depressione...)e la consapevolezza di pirlaggine...quindi ragionevolmente ti potevi definire tale...non a seguito di depressione...

    Quasi quasi mi faccio anch'io un giro in posti pericolanti nei giorni di pessimismo...;-)

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  2. Ti dico che il granito sospeso non funziona. Secondo me dovresti provare qsa di PIU' pericolante :D

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