LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 15 gennaio 2010

Homus occupatus


Sempre nella fotocopia dataci dalla professoressa della SIS di sostegno, c'era un'altra poesia di Stefano Benni, precisamente l'ultima che potete trovare a questo link.

Ecco, se siete arrivati a leggere qui senza aver cliccato sul link, tornate indietro, cliccate e leggete l'ultima poesia.

Come vi sentite ora?

Bene?


Io, quando l'ho letta, mica tanto.

Ché mi sono venuti in mente un sacco di pensieri del tutto diversi dalle strategie per insegnare a leggere velocemente a un ragazzino con disabilità (notare la politically correttezza ultimo grido dell'impego dei termini).

Anche al mio vicino di banco sono venuti in mente pensieri del tutto diversi.

Infatti, mentre io ero là che pensavo a quanto fosse difficile trovare affinità con delle persone per un lungo periodo di tempo, lui è andato oltre.

Lui ha minimizzato il tempo di ricerca dell'affinità, e ha introdotto la considerazione che due, possibilmente accoppiati, si tuffino subito in un vortice gorgoso e vorticoso, composto da matrimoni, figli, eccetera eccetera.

Premettiamo che io già vedevo una vita intera impiegata nella ricerca di quest'affinità così assente nella poesia di Benni.

Lui, pur minimizzando il periodo di ricerca dell'affinità elettiva (o anche non elettiva, a questo punto), mi ha prospettato questo scenario.


UNO ci si sposa, e fin lì si perde relativamente poco tempo.

DUE, si fanno figli. Ogni figlio porta via ALMENO 18 anni. Immaginarsi se se ne devono fare tipo sei, quanto tempo portano via.

E poi, rimane tempo per sè? Ma figurarsi. Quando i figli sono grandi, i propri genitori sono vecchi e rimbecilliti, e necessitano del nostro aiuto.

E il periodo PRIMA dei figli?

In quel periodo ci si sbatte per trovare un lavoro decente, e a volte quel periodo si sovrappone pure ai figli.

Quando si è finito di assistere i genitori rimbecilliti, ci si è già rimbecilliti a propria volta.


Insomma, l'uomo fa di tutto per impegnarsi, per essere sempre occupato, forse perchè ha paura che gli rimanga tempo per pensare.

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