LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

sabato 13 giugno 2009

Qui qualcosa mi puzza...

L'altra sera avevo appena staccato le chiappe dalla sedia della reception, e avevo lasciato il posto ancora bello caldo al mio collega notturno, quando é arrivato il proprietario di una caffetteria qui dietro, che non conoscevamo.
Con un sorriso a 32 denti, ci ha detto: "Vi ho portato una cliente. Ospitatela nel vostro hotel".

Dopo un po', ha fatto capolino dalla porta una vecchia rachitica, con i capelli propensi a diventare rasta, lisa, con una canna, incapace di camminare. Il tizio ha dovuto aiutarla a salire il gradino.

Poi, é arrivato un magrebino, anche lui sorridendo con tutti i denti che aveva, e ha posato un borsone per terra, dicendo che era della signora.

Quindi sono scappati tutti e due con la velocità di crociera di un centometrista ai mondiali.


Ho iniziato a chiedermi cosa ci fosse di losco, mentre il mio collega stava registrando la signora.

Intanto, insieme all'aroma di solventi, intonaco, pittura fresca che accompagna l'hotel, il mio naso ha avvertito un altro olezzo. Precisamente di sterco.

Cani non ce n'erano.

Mi sono avvicinata alla signora, che stava bofonchiando: "Sono una ex dipendente del Ministero delle finanze. Voglio riposarmi. Datemi una camera poco cara".

In quel momento ho capito che si trattava di odore di sterco umano fresco.


Mi sono esibita in una serie di contorsioni fisiche per attirare il collega nel back-office (dicesi back office un corridoio scuro ingombro di materiale per gli operai che stanno ristrutturando l'hotel).

Gli ho detto la mia scoperta.

Mi ha implorata di portare via la signora.


Al che, le é stato detto che aspettavamo un gruppo che aveva prenotato tutte le stanze dell'hotel.
Sono uscita dall'hotel con la vecchia dalle mutande piene al seguito e il suo borsone pesantissimo in mano.

A braccetto con lei, ho cercato ogni hotel presente nei pressi per circa un'ora, ma tutti hanno chiuso a chiave appena ci hanno viste.

Al nostro passaggio, ogni porta di bar, ristorante, e quant'altro si chiudeva.


Mi sono sentita il negativo di Mosé.

Lui faceva aprire le acque.

Noi facevamo chiudere i pubblici esercizi.


Mi sono intrufolata in un bar all'ultimo istante: il proprietario mi ha detto che la tipa é una pazza puzzolente e ubriacona conosciutissima in tutta la città, e mi ha fatta uscire dalla porta di servizio.


Mi sono ritrovata libera.

Libera anche di pensare al destino di quella vecchia pazza.

E mi sono sentita com-passionevole.

Anche perché pazza, mi dicono in molti, lo sono già abbastanza.

Vecchia, lo sto diventando.

Per fortuna, pero', ho ancora il controllo dei miei sfinteri.

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