LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 30 novembre 2007

MEZZI STRESSANTI

L'altro giorno avevo gli occhi a forma di monitor del pc.
E pensare che non lavoro più in un ufficio.
Studio.
Uno direbbe: se studi, che ci fai al pc?
Beh, prima cosa, scrivo il blog.
Poi, ogni dubbio, cerco di risolverlo con google, il che non è sempre così efficace. Ma è sempre così comodo...
E le mail? Ormai mi sento piombata in un Hello, Denise attualizzato. Gli amici chi li vede più?Distanza, sovraccarico di lavoro, tutto concorre ad allontanarci dagli amici. Meno male che ci sono la mail, la chat eccetera. Così abbiamo l'impressione di mantenere rapporti umani con i nostri amici (salvo renderci conto che quello di cui sappiamo morte e miracoli non lo vediamo fisicamente da circa 10 anni).

Beh, complici gli occhi monitorizzati, mi sono alzata dalla mia sedia e sono andata a leggermi il giornale Metro, per distrarmi un po. E cosa ci trovo? Questo articolo: Pc in ufficio e casa: otto su dieci stressati.

Andrò a ritirarmi in eremitaggio su una montagna himalahiana (che manco so se si scrive così, e oggi non ho proprio voglia di controllare su google...)

giovedì 29 novembre 2007

Idee sul rendimento

Vi incollo qui, per carenza di tempo, l'estratto di una chattata dove elaboro una mia teoria sui risultati. Ovviamente si tratta di una comunicazione dove parlo solo io. Del resto, vi sarete accorti che sono logorroica. Se no che c'avevo il blog a fare?
La tua funzione è
100intelligenza -40panico -40disorganizzazione = 20risultato

la mia è
30intelligenza -20panico +10organizzazione = 20risultato


quando ero all'università avevo
50intelligenza +20calma +10organizzazione=80risultato
tutto lì


e tu avevi 120intelligenza - 200organizzazione= - 20risultato

martedì 27 novembre 2007

Se a qualcuno interessa...


Stress - SONDAGGIO

Secondo voi ci si stressa di più:
  • facendo il lavoro che si vorrebbe
  • facendo un lavoro di cui non ce ne frega un beneamato

?

Io ho una mia idea, ma non la dico, così vedo che ne pensate voi, numerosissimi lettori e soprattutto commentatori del mio blog.

lunedì 26 novembre 2007

Kefir meravigliao


Un giorno lo zio di mio padre tornò dal Caucaso.

Non tornò solo. Aveva con sè una scatoletta piena di strani grumi.

Dopo qualche giorno, in TUTTE le case di TUTTI i parenti c'era un barattolone trasparente pieno d'acqua frizzante, con in fondo fettine di limone e globuli gelatinosi trasparenti dall'apparenza alquanto splatter.

Vedendoli, questi barattoloni, di certo non mi venne in mente che si trattasse di qualcosa di decorativo, ma ancor meno che fosse commestibile. E invece sì.

Si trattava del famigerato KEFIR.

Su indicazione dello zio caucasico, bisognava berne a profusione, in ogni momento della giornata, e se ne sarebbero tratti benefici incommensurabili.

Da canto mio, però, sono felice che dopo qualche mese i globuli gelatinosi siano misteriosamente finiti nella pattumiera, perlomeno a casa mia.

giovedì 22 novembre 2007

LORO SI'...


Ahh, quest'Italia...

Come siamo statici.

Non cambiamo MAI lavoro.

Ammesso che ne troviamo uno stabile in tutta la vita.

Gli anglosassoni, sì, invece, che vivono flessibilmente in un mercato flessibile.

Già, perchè lo Stato lo permette loro.

Già, perchè lo Stato li tutela.

In America in media si cambia lavoro 8 volte in una vita.

In Italia 1.

Del resto, con i chiari di luna che ci sono, in Italia, chi si permetterebbe di lasciare un lavoro sicuro?


Io.

10 volte.

mercoledì 21 novembre 2007

Efficienza pubblica


Va bene, va bene, il titolo è banale.

L'oggetto è intuibile.

Ma quando ci vuole ci vuole.

Immaginate una povera tapina, con il naso che le cola come un candelotto di ghiaccio a 40 gradi, che esce sotto la pioggia in bici per procurarsi un libro in biblioteca. Immaginatela mentre si accorge che sta diluviando, torna a posare la bici, quindi riesce a piedi, con gran dispendio di tempo. Ora, immaginatela nel sorpasso di un vecchio tisico, che, proprio mentre lei effettua la manovra, le sputacchia addosso uno scracio catarroso peggio di tutti i diluvi universali.

Ok, questa ero io stamattina alle otto.

Avevo già il riferimento del libro.

Avevo una fretta bestia.

Ero già un po' contrariata per la pioggia (ma che cce voi fà) e per essere stata usata come sputacchiera.

Ma sono arrivata speranzosa alle soglie della Biblioteca Nazionale di Torino.

Entrata, sono stata commossa dall'efficienza del suo funzionamento:

TAPPA 1: registrazione presso la portineria. Ovvio, è la prima volta. No, no, mi risponde una presunta ottantacinquenne che armeggia con il cellulare cercando invano di inviare un SMS, deve farlo tutte le volte.

TAPPA 2: presentazione del foglio con la richiesta libro, da compilarsi manco fosse la domanda di iscrizione a un corso della NASA, al secondo piano.

Attesa di mezz'ora, mentre gli addetti imbastiscono una diatriba sull'origine della parola "ordinazione", con tanto di ricerche in internet. Il mio libro rimane sotto il braccio di un diatribante per tutta la mezz'ora.

TAPPA 3: presentazione del libro allo sportello PRELIEVI. Con una serie innumerevole di tagliandi e tagliandini.

TAPPA 4: ritorno all'ufficio dei diatribanti, e consegna di un altro tagliandino.

TAPPA 5: ritorno dall'ottantacinquenne, e consegna di un altro tagliandino.

Tempo trascorso dall'entrata nell'edificio: 2 ore e mezza.


E poi non dovrei avere nostalgia di Nizza e della sua biblioteca...

lunedì 19 novembre 2007

No comment


Oggi faccio una proposta:

io non scriverò niente di particolare, se non quello che sto digitando ora.

tu, che sei approdato non si sa come su questa pagina, cerchi un post che ti piace nell'elenco qui a destra, te lo leggi e LO COMMENTI!!

sabato 17 novembre 2007

Le origini della vergogna


Ero bel bella sul tram, a Torino (già, sarebbe questa la "nuova" città dove vivo).

Ero lì seduta con la mente che vagava nel mio mondo personale, fatto di consolanti gelati al cioccolato e minacciosa partita doppia, quando mi si è parato davanti agli occhi un wurstel sbocconcellato. Sono uscita dalla mia dimensione e ho messo a fuoco quello che era attaccato al salume: un tipo alto brizzolato, che mi sorrideva di un sorriso cariato. "Vuoi?". Dato che quello che mi si parava alla vista era l'incrocio tra una pubblicità realizzata "alla De Sica" (con attori non professionisti, ammesso e non concesso che De Sica avrebbe accettato di pubblicizzare un wurstel) e questo, ho espresso il mio diniego.

Dopo varie insistenze, il compagno di viaggio ha iniziato ad allungarmi sotto il mento una scatola di wafers. Si vede che seguiva una dieta particolare in cui si mangiano solo cose inizianti per w. Dopo il mio ventiseiesimo diniego, ha pensato bene di condividere la merenda con il suolo del tram, spargendo copiosamente briciole in ogni sua parte.

Poi, dopo un quarto d'ora, si è anche presentato.

Non con il nome, con l'origine.

"Io non sono di Torino".

Io sono spesso tonta come una foca monaca (anche se in certi momenti la foca potrebbe offendersi di ciò), stento a riconoscere qualsiasi cosa, non leggo nemmeno le scritte sui manifesti, ma era manifesto che lui fosse rumeno, come è manifesto che io discenda da millenni e millenni di avi piemontesi purosangue, con tanto di é chiuse e o chiuse.

"Io nemmeno, sono di Cuneo".

"Io invece sono SICILIANO".

venerdì 16 novembre 2007

Black&...

Secondo voi perchè alla tv i telegiornali ci stanno propinando quasi esclusivamente cronaca nera?
E, se:
  • non è la cronaca nera a fare la Storia
  • la Storia si scrive tutti i giorni,

allora:

cosa si starà scrivendo nelle pagine della Storia?

E chi lo starà scrivendo?

E chi saprà di che si tratta?

domenica 11 novembre 2007

INTERNET E TV

E' bellissimo cambiare tutto.
E' bellissimo perchè devi cambiare residenza, fare trasloco, staccare tutti i contratti della casa vecchia, attaccare tutti i contratti della casa nuova, fare il permesso di parcheggio, insomma, una marea di cose amene, che ti occupano in code chilometriche, che accetti con gran piacere, dato che offrono sempre la possibilità di fare quattro chiacchiere con gente serena distesa e rilassata. In coda. Come te. Che sei sereno disteso e rilassato.

Per fortuna, però, c'è la mitica Alice che viene in tuo soccorso. Per SOLI 20 € circa al mese (perfino qualche centesimo in meno), oltre ovviamente al canone Telecom, ti offre 7 mega, dico 7 mega di connessione ADSL. Perfino i testimonial che campeggiano sulle pubblicità cubitali che rivestono intere pareti in città si stupiscono e temono di prendere una multa per eccesso di velocità. Velocità che di certo non manca a chi, questa connessione, te la deve attivare. 10 giorni effettivi, nemmeno lavorativi, ti assicura uno sfigatissimo sottopagato impiegato di call center, sicuramente sorridente per paralisi facciale sopravvenuta. Infatti sono passati 21 giorni, e di ADSL in casa mia manco l'ombra. Ci sono disguidi tecnici. Mi consola però la velocità della connessione che forse avrò a inizio 2009. Eh, no! Un'altra impiegata di call center mi dice che c'è stato un ritardo, che dei 7 mega non se ne fa più niente, che rimangono i 2 mega.
E la home tv assicurata nelle pubblicità? Ma nooo, figurarsi, quella non s'è potuta fare. L'unica cosa che si è potuta fare è stata la pubblicità. Poi si vede che sono finiti i soldi o la voglia, anche solo di annullare la pubblicità menzognera.
Per fortuna ho un registratore di dvd, e i film belli me li registro dalla tv. Peccato che da un po' le 5 o 6 pagine della pagina 514 del Televideo della Rai siano diventate 1 0 2, e piene di film penosi. Come mai? Chissà...

Credete che mi sia fumata qualcosa prima di scrivere questo post?
Allora cliccate qui e poi chiamate l'817.

Chissà quando potrò riscrivere un altro blog...Potrete chiederlo all'817...